Non peculato ma appropriazione indebita per correre le maratone: rimessa la querela e non luogo a procedere

Le somme sotto accusa sono state restituite, inoltre il cambiamento dell'accusa prevede di procedere solo su querela di parte

Nicola Mazzonetto, passione per il running
PADOVA - Da peculato ad appropriazione indebita. Per questo il giudice ha sentenziato il non luogo a procedere per remissione di querela. È la conclusione della vicenda che...

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PADOVA - Da peculato ad appropriazione indebita. Per questo il giudice ha sentenziato il non luogo a procedere per remissione di querela. È la conclusione della vicenda che vedeva protagonista l'ex direttore di Confservizi Veneto, Nicola Mazzonetto, 63 anni e residente a Campo San Martino.


Secondo l'accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Sergio Dini dopo la relazione della Guardia di Finanza, l'ex numero uno di Confservizi Veneto si sarebbe appropriato di oltre 32 mila euro (che sono stati restituiti), tutti soldi pubblici, per andare a correre le maratone di Seul e New York tra il 2017 e il 2018. A presentare denuncia alla Procura, sul presunto comportamento illegale tenuto dall'ex direttore, era stata la stessa Confservizi Veneto e, per questo, l'assemblea dei soci di Confservizi Veneto aveva anche votato per esautorare Mazzonetto dall'incarico di direttore.
Gli inquirenti a novembre del 2019 hanno perquisito l'ufficio di Mazzonetto. Il meccanismo, sempre per l'accusa, era semplice: Mazzonetto giustificava le uscite di denaro per effettuare spostamenti di lavoro all'estero, come andare alle più importanti Fiere internazionali. Invece, ancora per l'accusa, se ne sarebbe andato nelle città dove poi avrebbe corso le maratone.

Insomma Mazzonetto è stato accusato di peculato continuato e appropriazione indebita aggravata continuata. Secondo gli inquirenti quando era direttore di Confservizi Veneto e amministratore unico della Plus Services Srl (società di cui Confservizi deteneva il 100% del pacchetto azionario), quindi in veste di incaricato del pubblico servizio, si sarebbe appropriato di somme appartenenti a Confservizi per un importo pari a 32.560 euro e della somma di 31.680 euro appartenenti alla Plus Services. Quindi, ancora per l'accusa, avrebbe utilizzato le carte di credito dei due enti per prenotare alberghi dove poi avrebbe corso le maratone di New York e Seul. Tutto questo tra il 2017 e il 2018.


Davanti al giudice, però, l'accusa è cambiata: da peculato, per cui si procede d'ufficio, ad appropriazione indebita, per cui si procede con querela di parte. Per questo motivo è arrivata la sentenza di non luogo a procedere per remissione di querela. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino