Fascino della "Remada a Seconda": vino dei Colli come energy drink, salame e fatica

La Remada a Seconda, organizzatrice Maria Elisabetta Assereto
BATTAGLIA TERME - «Una sola regola: remare». Inizia così la domenica della Remada a Seconda, la manifestazione che dal 1981 è protagonista...

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BATTAGLIA TERME - «Una sola regola: remare». Inizia così la domenica della Remada a Seconda, la manifestazione che dal 1981 è protagonista dell'ultimo fine settimana di maggio, con l'invito perentorio di Maria Elisabetta Assereto, da 10 anni alla guida.


Due anni di stop da guadare per raggiungere un'edizione 2022 nei fasti del quarantennale, tra t-shirt azzurre bordate d'oro per tutti i partecipanti, giunti a centinaia da più angoli d'Italia e, in un paio di casi, anche dalla Spagna. Dopo il saluto dei rappresentanti istituzionali, 105 imbarcazioni hanno lasciato il Ponte dee Cioare salutando il Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia tra i canti dei barcari sul Bisato, per navigare il Vigenzone e spingersi fino al Bacchiglione.

IN ACQUA
«Prima i kayak e le canoe per la prima volta anche a noleggio per chi avesse voluto impratichirsi del mezzo, pagaia alla mano, precisa la presidente poi barche, zattere e qualsiasi altro mezzo». Sì, perché a rendere caratteristica questa festa che non si lascia scalfire dal tempo, è veder diventare un'imbarcazione capace di remare per 25 chilometri qualsiasi cosa galleggi. La sfilata è quella delle grandi occasioni, tra zattere improvvisate con a bordo i leoni dei Veneti Doc o i maialini rosa con codina arricciata, le tute rosse di Squid Game o gli steli verdi e gialli dei Pissacani, il barchino dei pirati con l'albero di 5 metri o il catamarano in legno fatto in casa, il pedalò degli antichi romani in pieno Toga Party o la piccola imbarcazione dalla quale Giuseppe ed Anita Garibaldi guidano i Mille. La prima sosta è a pochi chilometri, sotto Pernumia, dove il Passo dell'Acquanera sembra il nome perfetto per calare ai vogatori le prime ombre di rosso e garantire il clima festaiolo fin dalle prime ore del mattino.

L'INVITO
Di tappa in tappa il punto ristoro si fa sempre più ricco. Così, a Due Carrare l'invito è Brinca el sacheto e dal Ponte di Riva a ciascun capitano viene calata la cima con una borsa con l'energy drink per eccellenza: una bottiglia di vino rosso dei Colli Euganei accompagnata da salame e pan biscotto. Il percorso che conduce a Cartura si fa più lungo, in un letto del fiume che si allarga tra ninfee fiorite di giallo e farfalline che accompagnano i naviganti.


Il punto di sosta è quello di Cagnola dove, oltre al gran tifo dai ponti, la Pro Loco mantiene alto l'indice glicemico dei partecipanti. Si salpano gli ormeggi e si riparte, ora alla volta di Bovolenta, dove lo striscione giallo di benvenuto ai barcari segna l'ingresso in paese ed il Porto alla Ponta li accoglie per il pranzo in tendone, tra bande musicali e sbandieratori. Rimettersi al comando al momento della siesta non è mai facile, ma l'acqua chiama e anche l'ultimo tratto, verso Pontelongo, in poco più di un'ora si riesce a raggiungere, prima di riappendere il remo al chiodo fino al 2023. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino