La reliquia di Sant'Antonio torna in Sicilia, sul luogo del naufragio di 800 anni fa

Il santuario francescano di Milazzo
LA  RIEVOCAZIONE - Un’importante reliquia di Sant’Antonio naufragherà, di nuovo dopo 800 anni, nella baia di Capo Milazzo, in Sicilia. Accadrà...

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LA  RIEVOCAZIONE - Un’importante reliquia di Sant’Antonio naufragherà, di nuovo dopo 800 anni, nella baia di Capo Milazzo, in Sicilia. Accadrà stamattina alle 11. Si tratta di una reliquia maggiore ex massa corporis, estratta dalla tomba del Santo durante la ricognizione dei suoi resti nel 1981. La reliquia è già arrivata a Milazzo accompagnata dal rettore della Basilica del Santo, Padre Oliviero Svanera, insieme a una delegazione padovana. Un’accreditata tradizione narra che ad inizio primavera del 1221, 800 anni fa, il venticinquenne fra Antonio, spossato da una misteriosa malattia, si imbarcasse dal Marocco per tornare in patria, nel suo Portogallo. Venti contrari spinsero però la nave verso il centro del Mediterraneo, tanto da causare un rovinoso naufragio in Sicilia, e precisamente al promontorio di Capo Milazzo. Qui Antonio venne assistito dai pescatori locali e poi dai confratelli francescani di Messina, con i quali, rimessosi in sesto, raggiunse a fine maggio Assisi, per incontrare il fondatore dell’Ordine, frate Francesco.


Proprio questo primo avventuroso arrivo di sant’Antonio in Italia viene rievocato oggi nella splendida baia di Capo Milazzo, con uno speciale evento di riproposizione storico-simbolica del naufragio che prevede l’arrivo dal mare e lo spiaggiamento della reliquia del Santo, sotto il santuario rupestre costruito nella grotta che secondo la tradizione ospitò Antonio. Il programma prevede un momento istituzionale sulla banchina del porto di Milazzo, alla presenza del sindaco e di altre autorità civili e militari. Il rettore della Basilica del Santo e la reliquia antoniana saranno imbarcati su un mezzo nautico della Guardia Costiera che effettuerà il periplo del Capo, per raggiungere la baia di Sant’Antonio. Dopo il trasbordo nel gommone messo a disposizione dall’area marina protetta, avverrà l’approdo alla spiaggetta sotto il santuario per un momento di silenzio e di preghiera. La piccola delegazione risalirà quindi la scogliera per arrivare al santuario della grotta, dove l’evento si concluderà con una breve celebrazione. Con l’occasione verrà inaugurata un’installazione artistica di ispirazione antoniana dedicata al tema dell’accoglienza, che galleggerà sullo specchio d’acqua prospiciente il santuario rupestre.

La data del 27 marzo non è casuale, perché proprio in quel giorno un anno fa papa Francesco in una piazza San Pietro deserta, sotto la pioggia, guidò l’indimenticabile momento universale di preghiera davanti alla minaccia della pandemia. Vi è un legame stretto tra i due fatti: l’evento di oggi a Capo Milazzo, intende ricordare, oltre al naufragio di Antonio, anche tutte le vittime della pandemia, gli immigrati morti nel canale di Sicilia e i tanti “naufragi” materiali ed esistenziali che si sono consumati in questo tempo di emergenza. Con la rievocazione del naufragio entra nel vivo il Progetto «Antonio 20–22», una grande regia di eventi antoniani che si sviluppa in tutt’Italia. Il progetto è espressione dei Frati minori conventuali della Provincia italiana di Sant’Antonio da Padova, della Basilica del Santo, del Messaggero di Sant’Antonio, dell’associazione Cammino di Sant’Antonio, del Centro Francescano Giovani – Nord Italia, della Peregrinatio Antoniana. La rievocazione sarà trasmessa in diretta video a partire dalle ore 11 e fino alle 12 sulle pagine Facebook @fratidisantantoniodipadova e @AntonioCapoMilazzo, sul canale YouTube Messaggero di sant’Antonio, mentre in televisione andrà in onda su Rete Veneta.

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Il Gazzettino