VENEZIA - Cinquemila alloggi turistici sono stati cancellati dalla Regione, così con un tratto sull'elenco digitale, spariti da un giorno all'altro dallo scorso...
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E se per i proprietari fuori di Venezia il problema è relativo perché basta fare questa segnalazione per tornare ad iscriversi e non essere più abusivi, per quelli del centro storico veneziano, che chiaramente sono la maggior parte, il problema è irrisolvibile anche sborsando mille o 2 mila euro di multa.
COLPA DEL REGOLAMENTO
Perché? A causa del nuovo Regolamento edilizio comunale, entrato in vigore ieri, che impone di realizzare le fosse settiche, oltre che non avere più di due muri che si toccano nello stesso condominio o più alloggi collegati nello stesso affittacamere o B&B in più di un palazzo. Tutti quelli che non si erano accorti di essere stati cancellati dalla Regione potranno regolarizzarsi solo realizzando la fossa settica e rispettando gli altri commi e paragrafi del Regolamento. Vale a dire che non potranno più farlo e che migliaia di appartamenti escono dalla disponibilità per i turisti. Perché il Regolamento comunale impone le fosse settiche ma la Legge speciale per Venezia già dal 1995 avverte che non si possono farne 15 mila dato che Venezia poggia su palafitte e, dovendo rompere i pali per scavare le fosse, la città collassa su se stessa, anticipando il cambiamento climatico.
Che fare? L'Abbav, l'associazione che riunisce i gestori di B&B, Locazioni Turistiche, Guest House e altre tipologie di strutture, impugnerà il Regolamento. In attesa dell'esito, però, ci sono migliaia di esercizi turistici in meno, e la palla passa al Comune anche perché i proprietari e i loro familiari sono elettori e non saranno soddisfatti di vedersi sparire un'attività economica; d'altro canto una sanatoria provocherebbe le ire delle parti avverse che combattono contro la trasformazione di Venezia in una Disneyland.
NASCE DISNEYLAND
«Lo stesso sindaco Brugnaro ha detto che Venezia non può diventare una Disneyland e ha bloccato l'apertura di nuovi alberghi ma, agendo così, si ottiene proprio ciò che si vuole evitare - afferma la presidente ABBAV Ondina Giacomin -: in primo luogo, senza gli alloggi turistici, i visitatori dormiranno fuori Comune o in terraferma e quindi non daranno più da lavorare a ristoranti e piccoli negozi; inoltre gli appartamenti con le fosse settiche schizzeranno a 30 mila euro al metro quadro mentre quelli senza sprofonderanno a 100 euro, e quelli costosi se li compreranno solo gli stranieri».
La colpa, in ogni caso, è dei proprietari delle case perché avevano tutto il tempo per fare la dichiarazione Istat, però la cosa evidentemente è passata di mente a tanti se perfino l'Abbav due giorni fa ha diffuso un avviso urgente invitando tutti a controllare se fossero in regola. «D'accordo, chi non ha fatto la segnalazione è in colpa ma gli uffici della Regione avrebbero potuto avvertire della scadenza con una semplice mail» conclude la presidente Giacomin. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino