VIGO - «Nella Regola di Vigo vige l'assolutismo monarchico». A sollevare la polemica per la mancanza di rispetto delle norme statutarie e del sistema antico...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Da tempo lei ed anche il vice presidente, Antonio Da Rin Perette, sono in dissenso con l'attuale presidente della Regola di Vigo, Flavio De Nicolò. Il personaggio è piuttosto controverso in paese. Già comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato, De Nicolò è stato eletto caporegola di Vigo nel 2013 e fin da subito nei suoi confronti era stata sollevata l'incompatibilità, perchè la Regole sono sottoposte al controllo dei Forestali e quindi egli si sarebbe trovato nella posizione di controllato poi risolta con il pensionamento del comandante. Ma il suo modo di operare all'interno della Regola ha suscitato in questi anni molti malumori e contestazioni da parte della minoranza dei regolieri, con risonanza diretta all'interno della commissione amministrativa. A De Nicolò si contesta la doppia funzione di presidente del Capitolo di Sant'Antonio e della Regola, con continue commistioni tra le due istituzioni. A partire dalla stessa ristrutturazione dell'ex latteria di Laggio, di proprietà del Capitolo, ma ora sede della Regola.
In seno all'amministrazione gli vengono contestati i continui ed eccessivi rimborsi spese per viaggi ritenuti inutili e per pranzi e cene. «Scadaloso quello dell'ottobre 2014 - dice Adriana Da Rin Bianco - nella Locanda San Lorenzo di Puos per 390 euro». L'amministratrice ha chiesto spesso chiarimenti a De Nicolò, senza ottenere risposte. Allora ha scritto in Regione Veneto e anche alla Guardia di Finanza. «Nella Regola di Vigo - scrive - c'è un modus operandi grave, connotato da una gestione personalistica, con la censura e la negazione di ogni motivata e suffragata obiezione dei membri contrari, disattendendo in via sistematica il dettato dello statuto fondativo dell'Ente». Adriana Da Rin ha presentato una vasta documentazione a prova delle sue affermazioni ed ora attende risposta dagli uffici regionali, che dovrebbero controllare il corretto funzionamento delle Regole, e dalla Compagnia di Belluno della Guardia di Finanza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino