Il piano alienazioni della Regione procede più lentamente di quanto vorrebbe il governatore Luca Zaia, che ogni due per tre auspicherebbe «aste...
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L'OPERAZIONE
Per quanto riguarda la prima operazione, Ca' Nova è situata accanto a Palazzo Balbi, sul retro del complesso giallo che condivide con la sede della giunta veneta l'affaccio sul Canal Grande. L'istituzione ne è diventata proprietaria in seguito alla liquidazione della Società Veneziana Edilizia Canalgrande, immobiliare partecipata in via totalitaria dall'ente pubblico, che di conseguenza ne ha incamerato anche il relativo patrimonio societario. Sulla base di una valutazione dell'Agenzia delle Entrate, l'immobile è stato inserito a bilancio con un valore di 4.455.000.
Il pianterreno e il primo piano sono attualmente utilizzati dall'amministrazione regionale e temporaneamente destinati a uffici, mentre il secondo è sfitto. In occasione di una revisione del programma di valorizzazione dei beni, effettuato nel corso del 2017, il cespite è stato incluso nella lista passibile di cessione e valutato 4.921.000 euro, alla luce di una stima aggiornata d'ufficio. Si scopre ora che la Cciaa, con una nota dello scorso 9 novembre, ha manifestato l'interesse all'acquisto dell'edificio, «da poter destinare interamente ad uso uffici per la propria sede istituzionale». Di conseguenza il 19 novembre la Regione ha confermato a propria volta la disponibilità a vendere la struttura. Già il 23 novembre l'ente camerale ha così deliberato l'acquisto, al prezzo stabilito dalla perizia, maggiorato della somma necessaria ad assicurarsi al Balbi l'utilizzo «per non più di 10 volte l'anno» di sala Pedenin e «saltuariamente» della riva d'acqua regionale sul Canal Grande, almeno finché la Regione non riuscirà ad alienare pure quel Palazzo. Il totale sarà dunque di 5.009.000 euro, al netto delle imposte. Bisognerà però dare il tempo ai dipendenti regionali di fare il trasloco, sicché i locali non potranno essere consegnati ai nuovi inquilini prima del prossimo 30 settembre.
IL VERSAMENTO
Intanto buone notizie pure per la locanda Ca' Foscari, per il quale la ditta Maycom aveva offerto 323.850 euro ancora nel 2013. Dopo la condanna della Corte d'Appello per la mancata chiusura di due fori, la Regione ha finito i lavori, sicché i compratori hanno effettuato un primo versamento di 60.000 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino