VENEZIA - Tutti pazzi per il Misto? Caso più unico che raro, ieri mattina, a distanza di dieci minuti l’uno dall’altro, a Palazzo Ferro Fini sono piovute due...
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Del primo si sapeva: già la settimana scorsa, in occasione della seduta del consiglio regionale dedicato al tema del referendum sull’autonomia del Veneto, Piero Ruzzante aveva votato in difformità dal proprio gruppo del Pd (anzi, non aveva proprio votato). Come il deputato Davide Zoggia e l’europarlamentare Flavio Zanonato, il padovano Ruzzante fa parte di quel gruppo che, in dissenso dalla linea politica di Matteo Renzi, ha deciso di seguire Pier Luigi Bersani e di uscire dal Partito democratico. Non è un caso che, nella lunga lettera diffusa ieri pomeriggio dopo aver protocollato - nell’ordine - le dimissioni da vicecapogruppo del Pd, l’uscita dal gruppo del Pd, l’istituzione del gruppo Misto con la denominazione della componente politica “Modempro”, Ruzzante abbia scritto: «Vado a riconnettermi con il mio popolo». Quello dei giovani che non trovano lavoro, quello che emigra all’estero perché in Italia sembra non esserci futuro, quello dei pensionati che non riescono a sbarcare il lunario, quello che non accetta l’abolizione dell’articolo 18 e la facilitazione dei licenziamenti collettivi. «La questione - ha scritto Ruzzante - non è scegliere se scinderci o meno dal Partito che abbiamo contribuito a fondare. La questione è raggiungere quei compagni e insieme a loro cercare il modo di dare una nuova rappresentanza alle fasce giù deboli della società, a chi da solo non ce la fa, alle ragazze e ai ragazzi che desiderano costruire una società che liberi la loro energia». Che l’opposizione alla Lega e a Zaia continui è fuori dubbio. Ruzzante lo scrive e, a voce, rimarca: «Da libero ve ne farò vedere delle belle».
E Valdegamberi? L’ex assessore Udc passato con le Regionali 2015 alla Lista Zaia, perché se ne è andato al Misto? Silvia Rizzotto, capogruppo della Lista Zaia, mette le mani avanti: «È una riflessione che stavamo facendo già da tempo. Nessuna frattura, tutt’altro. Valdegamberi, che è l’unico non iscritto alla Lega tra tutti quelli del Carroccio e della Lista Zaia, formando un gruppo a sé stante può avvicinare sensibilità diverse - ad esempio centriste - che non sono quelle della Lega». “Valde Il Crimeo”, insomma, potrebbe fare da catalizzatore dell’area moderata? Certo, se Valdegamberi si fosse mosso per tempo - visto che è una “riflessione” che in maggioranza stavano facendo da tempo - oggi Ruzzante sarebbe secondo e troverebbe il gruppo Misto già costituito, compresa la scelta del personale (un dirigente e due impiegati). Valdegamberi, invece, è arrivato dieci minuti dopo Ruzzante e, per la scelta del personale del gruppo, ben che vada dovrà mettersi d’accordo con l’ex “comunista” fuoriuscito dal Pd.
Ps numero 1: a Palazzo Ferro Fini - dice il segretario generale Roberto Valente - la materia è oggetto di studio: decide il primo arrivato (Ruzzante) o i due (Ruzzante e Valdegamberi) dovranno mettersi d’accordo con il regolamento del gruppo?
Ps numero 2: se la manovra di Valdegamberi alias Lega era di “appropriarsi” del gruppo Misto, perché l’interessato ha aspettato una settimana (visto che era da martedì che si vociferava della fuoriuscita di Ruzzante dal Pd) facendosi sorpassare in curva?
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Il Gazzettino