Consiglio in ritardo con il bilancio: ricorre ai "tempi supplementari"

Consiglio in ritardo con il bilancio: ricorre ai "tempi supplementari"
VENEZIA - Solita bagarre di fine anno, con il "carico" delle elezioni regionali del prossimo anno. E, contrariamente a quanto si immaginava, l'assemblea del Veneto ha avuto...

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VENEZIA - Solita bagarre di fine anno, con il "carico" delle elezioni regionali del prossimo anno. E, contrariamente a quanto si immaginava, l'assemblea del Veneto ha avuto bisogno dei tempi supplementari per chiudere l'assestamento di bilancio del 2014. In archivio è stato invece messo il rendiconto economico della "macchina" consiliare.




Ieri, i consiglieri di maggioranza e opposizione di sono affrontati a colpi di emendamenti. E pensare che all'appello manca ancora il "piatto forte", cioé il bilancio di previsione 2015 che verrà lasciato in eredità ai prossimi ospiti di Palazzo. Quasi certamente, anche quest'anno, come nei quattro precedenti, il documento non sarà approvato nei termini di legge (entro il 31 dicembre), quindi dovrebbe scattare l'esercizio provvisorio (lo dovrebbe approvare il consiglio il 29 dicembre) che impone per il 2015 una spesa in sedicesimi del bilancio precedente fino al varo di quello nuovo.



Passaggio che sarà superato entro gennaio prossimo, senza compromettere la capacità di spesa e gli investimenti. Spiega l'assessore al bilancio, Roberto Ciambetti (Lega). «I conti sono in tensione visto il momento di crisi. E l'esercizio provvisorio è nulla considerato che abbiamo deciso di non mettere le mani in tasca ai veneti a suon di tasse». Tutto si è risolto con un maxi-emendamento della Giunta regione con la sintesi dei 100 emendamenti depositati. I conti sono tornati anche con l'utilizzo dei risparmi fatti quest'anno dal consiglio (2,2 milioni) destinati a sostenete le politiche sociali. I toni del dibattito si sono alzati nell'affrontare il capitolo del sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr). La Regione è stata obbligata a pagare 40 milioni per chiudere un contenzioso che si trascina da decenni. Da quando cioé, alla Net Enginnering di Padova fu affidata la progettazione del collegamento destinato al traffico pendolare. Con la giunta Galan, lo studio approntato dalla società padovana non fu più utilizzato. Ma la società ha preteso comunque il pagamento per il lavoro fatto. Iniziarono i ricorsi alla magistratura, che nell'aprile scorso ha intimato alla Regione di pagare 29,5 milioni di euro. Ai quali, vanno aggiunti altri 9,5 milioni attesi dalla Astaldi per progettazioni consegnate. Il pagamento va fatto, ma l'opposizione ha voluto rimarcare «la gestione disastrosa e lo sfacelo targato centrodestra Pdl-Lega». Pipitone, capogruppo Italia dei Valori: «Sfmr diventerà l'acronimo di “Sfacelo Milionario Regionale”. Altro che metropolitana ferroviaria per togliere le auto dalle strade: questo è l'ennesimo buco nero, che venti anni di governo del centrodestra hanno ampliato a dismisura». L'invito: «Dovremmo chiamare a risponderne chi ha creato questa situazione e non ha saputo risolverla prima». L'opposizione ha chiesto la presenza dell'avvocatura della Regione. Il responsabile Ezio Zanon, a microfoni spenti e senza telecamere, ha confermato: bisogna pagare. L'assestamento stabilisce anche l'utilizzo di verso dei 50 milioni stanziati per il 2014 (altrettanti non in nota per il 2015 e il 2016) a favore della realizzazione del nuovo ospedale di Padova. La cifra è stata destinata comunque all'edilizia sanitaria nel Veneto (20 milioni restano comunque assegnati a Padova). Il polo ospedaliero non ha più la priorità, dopo il braccio di ferro in casa leghista tra il governatore Zaia e il sindaco Bitonci. Il consigliere Pd Claudio Sinigaglia: «I due hanno enormi responsabilità e dovranno rendere conto di quanto il Veneto a perso e di quanto è stato danneggiato».

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Il Gazzettino