Riforma sanitaria, ecco le regole per attribuire i soldi al territorio

Riforma sanitaria, ecco le regole per attribuire i soldi al territorio
UDINE - Come essere certi che nell'era della riforma sanitaria della Giunta Serracchiani gli ospedali e il territorio avranno esattamente i soldi che servono a ciascuno...

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UDINE - Come essere certi che nell'era della riforma sanitaria della Giunta Serracchiani gli ospedali e il territorio avranno esattamente i soldi che servono a ciascuno secondo la mission delineata e che uno dei due soggetti, l'ospedale o il territorio, non fagociti le risorse dell'altro? Il disegno di legge di riforma appena approvato dalla Giunta su proposta dell'assessore Maria Sandra Telesca non risponde puntualmente al quesito, dettagliando invece i criteri secondo cui gli stanziamenti complessivi della Regione saranno divisi tra gli Enti di nuova formazione, cioè le aziende che integrano ospedale e territorio: popolazione degli ambiti di riferimento corretta per età; indice di morbosità; esito assistenziale e indice di dipendenza socioassistenziale. Insomma, ancora non si sa ma quali i criteri stringenti cui il direttore di ciascuna Azienda dovrà seguire per garantire equità tra ospedale e territorio e non essere così nel mirino per favorire l'uno piuttosto che l'altro.


«Tali criteri - anticipa l'assessore alla Salute Telesca - saranno parte integrante dei mandati che ogni direttore riceverà, faranno cioè parte delle linee di gestione. Non si possono infatti fissare già sin dal principio quote se lo spostamento dei servizi non è ancora avviato». In sostanza, la ricalibratura delle risorse seguirà la riallocazione dei servizi. «Man mano che si spostano questi, si riequilibrano le risorse», afferma infatti Telesca. Dalla sua ottica e da quella della Giunta, si tratta di un processo progressivo ma irreversibile che neppure un cambio di indirizzo politico potrebbe minare nella sostanza. «Il disegno di legge rappresenta un chiaro cambio di rotta - sostiene Telesca -. Si attiva un percorso decisivo, in linea con la tendenza dei processi sanitari odierni e con il Patto della salute italiano».

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Il Gazzettino