Telesca: «Subito il nuovo sistema o perderemo la Sanità pubblica»

Telesca: «Subito il nuovo sistema o perderemo la Sanità pubblica»
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TRIESTE - «Questa riforma è necessaria, ma possiamo scegliere di agire diversamente, o meglio di non fare nulla. Se è questo che qualcuno vuole, sappia però che non intervenire oggi significherà senza alcun dubbio rinunciare fra tre, massimo quattro anni alla Sanità pubblica in Friuli Venezia Giulia».


Maria Sandra Telesca, l’assessore regionale alla Salute, lancia un messaggio chiaro e forte ai cittadini di fronte alla prospettiva di "moti" di protesta nel Goriziano e nel Gemonese per via della trasformazione degli ospedali nel secondo caso e della già avvenuta chiusura del punto nascita nel primo.

«Oggi possiamo scegliere come e dove proporre servizi di alto livello a tutti gli assistiti - attacca Telesca - conservando quell’eccellenza alla quale teniamo tutti». Tuttavia «non scegliere significa fare la scelta peggiore: perdere tutto». Difatti «i costi aumentano di fronte a una domanda sempre più massiccia di assistenza - spiega l’assessore - sicché l’importante è riuscire a garantire tutto a tutti, ma non tutto sotto la casa di tutti, a maggior ragione - e qui arriva la punzecchiatura ai protestanti - quando ciò che si trova sotto casa risulta con evidenza sottoutilizzato».

I conti della Sanità sono abbondantemente oltre la boa dei due miliardi di euro all’anno, che sfiorano i tre miliardi se ci aggiungiamo il sociale. A gettito fiscale calante e in un’economia ogni giorno più difficile, la sostenibilità del sistema diventa il fronte decisivo, in base al noto e non smentibile principio che senza soldi non c’è musica.

Insomma: «Non si può non vedere che le domande di sanità e sostegni sociali sono in aumento costante - insiste Maria Sandra Telesca - perché abbiamo più anziani e si infittiscono le schiere di altri cittadini in condizioni di debolezza per cause svariate».

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Il Gazzettino