TRIESTE - «Questa riforma è necessaria, ma possiamo scegliere di agire diversamente, o meglio di non fare nulla. Se è questo che qualcuno vuole, sappia però che non...
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Maria Sandra Telesca, l’assessore regionale alla Salute, lancia un messaggio chiaro e forte ai cittadini di fronte alla prospettiva di "moti" di protesta nel Goriziano e nel Gemonese per via della trasformazione degli ospedali nel secondo caso e della già avvenuta chiusura del punto nascita nel primo.
«Oggi possiamo scegliere come e dove proporre servizi di alto livello a tutti gli assistiti - attacca Telesca - conservando quell’eccellenza alla quale teniamo tutti». Tuttavia «non scegliere significa fare la scelta peggiore: perdere tutto». Difatti «i costi aumentano di fronte a una domanda sempre più massiccia di assistenza - spiega l’assessore - sicché l’importante è riuscire a garantire tutto a tutti, ma non tutto sotto la casa di tutti, a maggior ragione - e qui arriva la punzecchiatura ai protestanti - quando ciò che si trova sotto casa risulta con evidenza sottoutilizzato».
I conti della Sanità sono abbondantemente oltre la boa dei due miliardi di euro all’anno, che sfiorano i tre miliardi se ci aggiungiamo il sociale. A gettito fiscale calante e in un’economia ogni giorno più difficile, la sostenibilità del sistema diventa il fronte decisivo, in base al noto e non smentibile principio che senza soldi non c’è musica.
Insomma: «Non si può non vedere che le domande di sanità e sostegni sociali sono in aumento costante - insiste Maria Sandra Telesca - perché abbiamo più anziani e si infittiscono le schiere di altri cittadini in condizioni di debolezza per cause svariate».
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Il Gazzettino