TRIESTE - Un amministratore unico o, in alternativa, un Consiglio d’amministrazione con presidente munito delle deleghe operative tipiche dell’amministratore...
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Il tutto sta nelle modifiche allo statuto di Insiel appena approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Paolo Panontin (Servizi informativi) di concerto con il collega Francesco Peroni (Finanze e società partecipate).
Spunta anche la possibilità che l’assemblea (socio unico è peraltro l’Amministrazione regionale) designi un presidente onorario, che avrà diritto a partecipare alle riunioni del Consiglio ma non a votare e potrà rappresentare la società informatica pubblica del Fvg in contesti diversi dall’operatività diretta dell’azienda. La casella del presidente onorario sembra fatta apposta per Sergio Brischi, l’attuale presidente che male ha digerito la legge regionale varata in autunno dal Consiglio regionale che fa piazza pulita dell’establishment. Una figura, beninteso, per la quale non viene prevista alcuna forma di compenso.
La Regione intende dimezzare i costi generali degli amministratori e del resto anche i due consiglieri d’amministrazione non dovrebbero percepire alcun compenso in base alla Spending review del Governo Monti. A tale proposito, l’Amministrazione Fvg si uniforma adesivamente a un parere formalizzato dalla Sezione di controllo della Corte dei conti: in base a tale pronuncia, non esiste una misura di autonomia regionale rispetto al dettato montiano (tre soli consiglieri per società interamente pubbliche con fatturato da committente pubblico per oltre il 90%), tuttavia è evidente il carattere strumentale di Insiel, che proprio i magistrati contabili confermano con varie argomentazioni.
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Il Gazzettino