Giulio Regeni «era una spia, l'ho indotto a parlare e l'ho registrato». Resta convinto della sua versione il capo del sindacato dei venditori ambulanti...
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Nei giorni scorsi, la tv egiziana ha diffuso un video che mostra l'ultimo incontro tra il ricercatore, scomparso al Cairo il 25 gennaio dello scorso anno e trovato morto 9 giorni dopo sull'autostrada Il Cairo-Alessandria con evidenti segni di tortura sul corpo, e il sindacalista, che all'insaputa di Regeni ha registrato la conversazione.
Era il 7 gennaio, pochi giorni prima della scomparsa del ricercatore, e Abdallah gli spiega di avere bisogno di soldi perché la moglie è malata di cancro e la figlia ha problemi di salute: «Ho inventato questa storia per trascinarlo nel discorso e mostrare che era una spia», ha spiegato, aggiungendo che «le domande da lui fatte nei cinque giorni precedenti erano sospette». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino