Regeni, dubbi dei pm sul ritrovamento dei documenti di Giulio

Regeni, dubbi dei pm sul ritrovamento dei documenti di Giulio
Desta dubbi, per gli inquirenti romani, la ricostruzione della polizia del Cairo sulle modalità di ritrovamento dei documenti di Giulio Regeni presso la parente di uno dei...

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Desta dubbi, per gli inquirenti romani, la ricostruzione della polizia del Cairo sulle modalità di ritrovamento dei documenti di Giulio Regeni presso la parente di uno dei cinque presunti criminali che, secondo una delle ipotesi della stessa polizia, avrebbe avuto a che fare con la morte del ricercatore universitario, salvo poi essere uccisi in un conflitto a fuoco. Le incongruenze emergono dagli atti che la procura generale del Cairo ha consegnato a Sco e Ros nel corso del vertice dell'8 e 9 maggio scorsi tenutosi nella capitale egiziana. Gli stessi investigatori italiani, conclusa la traduzione dei documenti, hanno redatto una relazione di circa 100 pagine in cui evidenziano una serie di incongruenze alla luce di quanto prospettato dalla polizia del Cairo e da ciò che emerge dalla documentazione.

Nel corso del summit di maggio furono consegnati agli italiani verbali di testimonianze, tabulati telefonici e risultanze dell'autopsia eseguita in Egitto. I dubbi relativi alla ricostruzione della polizia egiziana sul ritrovamento degli effetti personali di Giulio (passaporto, due tesserini universitari e il bancomat) saranno rappresentati dal procuratore Giuseppe Pignatone e dal sostituto Sergio Colaiocco alla procura generale del Cairo nel quadro di una collaborazione che, negli ultimi tempi, si è fatta più frequente.


Una parziale sintesi dell'elaborazione dei telefoni cellulari agganciati ad alcune celle del Cairo è stata consegnata nei giorni scorsi dalla procura generale della capitale egiziana alla procura di Roma nel quadro degli accertamenti sulla morte di Regeni. Alla documentazione, che fa riferimento al 25 gennaio scorso, giorno della sparizione del ricercatore universitario friuliano, sono allegati alcuni tabulati telefonici. Il tutto è ora al vaglio del pm Sergio Colaiocco e dei funzionari e ufficiali di Sco e Ros. La consegna della documentazione rientra nell'ambito della più stretta ed efficace collaborazione instaurata da piazzale Clodio con la procura generale del Cairo che, specie nelle ultime settimane, si è tradotta in uno scambio reciproco di informazioni.
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Il Gazzettino