Due milioni di euro: a tanto ammonta "il conto" spedito dal Governo alla Regione Veneto a due giorni dall'apertura dei seggi per il referendum sull'autonomia....
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«A due giorni dall'apertura dei seggi, senza preavviso, ci viene persino recapitato il conto per l'ordine pubblico. Una somma che personalmente ritengo assai lautamente ripagata dal gettito fiscale che ogni anno i veneti mandano a Roma e non ritorna sui territori - insiste Zaia -. Sarebbe come se avessero presentato a Marco Pannella, maestro di democrazia diretta e di conquiste di diritti sociali, il conto per la forza pubblica per tutti i referendum che ha organizzato per dare la voce al popolo. Se è questo è il segno della leale collaborazione fra Istituzioni che ci è sempre stata garantita sui tavoli romani in più occasioni, siamo davvero alla frutta, comunque noi accettiamo tutto, a questo punto, pur di garantire al popolo veneto la libertà di esprimersi in un leale esercizio di democrazia. Siamo e vogliamo restare democratici e costituzionali, pacifici e leali anche con chi ci osteggia - conclude il Presidente del Veneto -. Perché, come diceva Gandhi: "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci"».
IL "CONTO" PRESENTATO ALLA REGIONE VENETO
PER LE REGIONALI LO STATO SPESE "SOLO" 151.625,27 EURO
La Regione Veneto contesta le cifre stimate dal Ministero dell'Interno come rimborso, da parte dell'ente, per l'utilizzo delle forze di polizia nei seggi del referendum del 22 ottobre.
Il Gazzettino