Zaia: «È stato un risultato strepitoso. Ora Mattarella sciolga le Camere»

Luca Zaia
VENEZIA - Vince il no in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, il sì in Trentino Alto Adige. VENETO - In regione...

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VENEZIA - Vince il no in Friuli Venezia Giulia e in Veneto, il sì in Trentino Alto Adige.


VENETO - In regione vittoria del no al 61,94%, i sì sono il 38,06 (lo 0,2% di schede bianche e lo 0,5 di nulle). A Padova e Vicenza hanno votato quasi 8 elettori su 10: la provincia euganea ha curiosamente la stessa percentuale della Regione: 61,94 di No contro 38,06 di Sì.  Rovigo è la provincia veneta con meno No, comunque poco sopra il 60% 

FRIULI VG - Risultati analoghi in Friuli Venezia Giulia: 60,97 di No e 39,03 di Sì con Trieste (unica sotto la media nazionale come affluenza) che ha sfiorato il 64% di No.

TRENTINO ALTO ADIGE - In Alto Adige - unica provincia del Nordest - ha prevalso il sì largamente ed è quella in cui in assoluto si è più votato a favore: 63,6%.  In Trentino ha invece vinto il no ma solo col 54,3%. Il totale della Regione è quindi per il Sì col 53,8% come soltanto altre 2 regioni italiane: Emilia Romagna  e Toscana. 

LE REAZIONI - «È stato un risultato strepitoso. Vista la straordinaria partecipazione degli elettori, una nuova, grande lezione di democrazia è venuta dal Veneto. È la fine del
Grande fratello, i cittadini dimostrano autonomia nell'ascoltare e poi decidere». Lo scrive su facebook il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sul referendum.

«La grande affluenza e il risultato sono la dimostrazione che la stabilità tanto decantata i cittadini la considerano tale soltanto se passerà attraverso una vera tornata elettorale - prosegue il governatore - Con le annunciate dimissioni di Renzi e il voto si avrà finalmente un governo democraticamente eletto, ovvero un Presidente del Consiglio eletto e non nominato, come non accade in questo Paese dal maggio 2008». «Visto il risultato del Veneto, è inoltre di tutta evidenza che le visite di Renzi e le regalìe preelettorali non sono servite a nulla - conclude - Tantomeno sono serviti i patrocìni del mondo associativo che porta a casa una sonora bocciatura proprio dal suo popolo, dai suoi associati. Renzi si è dimesso e Mattarella può solo sciogliere le Camere - continua - la partita della leadership del centro destra - ha aggiunto - si identificherà con le primarie come è giusto che sia perché è giusto che decidano i cittadini». Zaia ha poi aggiunto che «non ho nessuna intenzione di candidarmi ed è auspicabile che si vada subito a votare perché è dal 2008 che non c'è un premier eletto». 



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Il Gazzettino