Caos Actv, 300 dipendenti scrutatori I sindacati: «Poi due giorni di riposo»

Caos Actv, 300 dipendenti scrutatori I sindacati: «Poi due giorni di riposo»
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VENEZIA - Solito copione. C'è un'elezione e, come capita da anni (e non è mai stato ancora risolto) soprattutto a Chioggia tra i dipendenti Actv, scoppia impetuoso il senso civico. Già. Talmente travolgente che ben 218 lavoratori hanno informato l'azienda che, in occasione del tornata referendaria, oggi, domani e lunedì, non si dedicheranno a vaporetti e bus o alle biglietterie, ma a fare gli scrutatori nei seggi della loro città. Ma non saranno soli. Con loro in buona compagnia, altri 80 colleghi, residenti nel resto dei seggi allestiti in provincia. Quindi, 300 persone impegnate per il voto. Ma c'è di più.


Di fronte ad un durissimo lavoro come quello di dividere il no e il sì nelle schede, i sindacati hanno manifestato al Prefetto anche l'intenzione dei lavoratori di stare a casa, nei due giorni successivi al referendum come recupero riposo. Punto e a capo. All'azienda è toccato così fare i salti mortali per garantire il servizio. I collegamenti maggiormente coinvolti sono le linee di navigazione (2, 3, 6 e 10); l'intero servizio automobilistico di terraferma con occasionali salti di corsa, e soprattutto quello urbano di Chioggia. Addirittura rimarranno chiusi per tre giorni altrettanti sportelli di biglietteria: al Tronchetto, alla stazione di Mestre e a San Zaccaria-Monumento.

 «In un anno, con tre tornate elettorali - sentenzia il direttore Giovanni Seno - abbiamo speso 500mila euro in sostituzioni».

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Il Gazzettino