La Provincia frena, i referendari insorgono: «Servi, vogliamo il Friuli»

Residenti di Sappada protestano in Consiglio provinciale a Belluno
SAPPADA - Un ordine del giorno contro il passaggio di Sappada in Friuli. È quello espresso ieri dal consiglio provinciale che chiede la permanenza del Comune sappadino...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SAPPADA - Un ordine del giorno contro il passaggio di Sappada in Friuli. È quello espresso ieri dal consiglio provinciale che chiede la permanenza del Comune sappadino in Veneto. Scatenando la protesta dei referendari: «Una decisione contro il volere popolare dettata da Roma», con riferimento al referendum del 2010. «Sono passati sei anni e il quadro istituzionale oggi è cambiato», la risposta della presidente Larese Filon. Eppure i sospetti dei sappadini decisi a passare alla regione autonoma Friuli Venezia Giulia sembrano tutti concreti. Infatti, a Roma la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama ha deciso di rinviare la trattazione del disegno di legge sull'addio di Sappada al Veneto. «Attraverso il referendum i cittadini di Sappada sono stati chiari, nel bene o nel male l'aula ha l'obbligo di discuterne, quanto accaduto oggi è gravissimo» è il commento del senatore leghista veneto, Paolo Tosato.

Sulla stessa linea è pero anche Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli-VG e vicesegretario dem. «Credo che debba essere rispettata la volontà dei cittadini, che sono stati molto chiari e si sono espressi liberamente. Sono tanti, tra l'altro i Comuni del Bellunese che hanno già fatto i referendum e si sono espressi nello stesso modo. A questo punto mi chiedo se non sia importante per me invitare l'intero Bellunese a congiungersi sotto la specialità del FVG per mettere insieme il patrimonio straordinario che abbiamo, la nostra montagna e i parchi delle Dolomiti, visto che parliamo di gente che ha lo stesso comune sentire».

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino