Polesine al primo posto nel Veneto per persone con reddito di cittadinanza

Una sede dell'Inps
ROVIGO - Il Polesine è la prima provincia in Veneto per persone (in rapporto ai residenti) che percepiscono il reddito o la pensione di cittadinanza. Stesso discorso per il...

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ROVIGO - Il Polesine è la prima provincia in Veneto per persone (in rapporto ai residenti) che percepiscono il reddito o la pensione di cittadinanza. Stesso discorso per il reddito di emergenza. Anche queste misure, dirette a favorire l’inclusione sociale e il sostegno al reddito, mostrano la fragilità del contesto locale, in cui la pandemia ha reso ancora più urgenti i benefici per le categorie messe in difficoltà dalla “congiuntura Covid”.

Così, per raggiungere anche i fragili e gli emarginati che normalmente non riescono ad accedere alle prestazioni Inps, perché restano lontani da tutti i canali di comunicazione, nella sede dell’Inps a Rovigo è stato sottoscritto dall’istituto di previdenza, dal Comune capoluogo e dalla Caritas diocesana di Adria-Rovigo, il protocollo provinciale di intesa del progetto nazionale “Inpsxtutti”. Era stato siglato lo scorso giugno dall’Istituto di previdenza sociale e da Anci, Caritas e Comunità di Sant’Egidio, poi il 21 ottobre in ambito regionale dall’Inps con Caritas e Anci Veneto. Ora, con questo accordo, si estende anche in Polesine il progetto sperimentale che già due anni fa era stato rivolto alle fasce più deboli tra i residenti a Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Bari e Catania. L’obiettivo non cambia: rendere più accessibili le prestazioni sociali ai potenziali beneficiari.

IL QUADRO
In Polesine, secondo i dati aggiornati a settembre, i percettori del reddito di cittadinanza sono 1.998 nuclei familiari, che ricevono in media un importo mensile di 501,50 euro. Contando i componenti delle famiglie sostenute dal reddito di cittadinanza, le persone coinvolte sono 4.215. Mentre per quanto riguarda la pensione di cittadinanza, misura di contrasto alla povertà delle persone anziane, il rapporto è quasi di 1 a 1 tra i nuclei familiari che la percepiscono (350) e le persone coinvolte (383), a testimoniare la prevalenza nelle fasce di reddito più basse degli anziani soli. L’importo medio della pensione di cittadinanza in provincia è 230,35 euro, inferiore alla media regionale di 233,01 euro al mese.

Sommando poi le persone che in Polesine accedono a questi due benefici, il risultato è il più alto in Veneto in rapporto alla popolazione residente nel territorio: 3,91% rispetto al 2,76% di Padova o 1,4% a Belluno, per esempio, mentre la media regionale è 2,63% dei residenti. Anche l’importo medio mensile (461,09 euro) è il più alto in Veneto. Ed è così anche nel reddito di emergenza: a percepirlo in Polesine è il 2,56% dei residenti, rispetto a 1,68% di media regionale.
I numeri di fragilità più alti nel confronto con le altre province venete potrebbero segnalare, però, «anche che qualcosa, qui, è già stato fatto» per raggiungere i più fragili ed emarginati, ha puntualizzato il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo poco prima di sottoscrivere il protocollo assieme alla direttrice provinciale dell’Inps, Roberta Carone, e al direttore della Caritas diocesana, Davide Girotto.

NUOVE POVERTÀ
Nel 2020 segnato dal coronavirus, la rete dei servizi Caritas ha “ascoltato” in Veneto 12.146 persone: di queste il 49,2%, cioè 5.976 persone, erano “nuovi poveri”, mentre il 21,6% (2.624 persone) era seguito già da cinque anni e più dai volontari Caritas. «I nostri centri di ascolto incontrano tante persone in difficoltà: questo protocollo - ha commentato Girotto - estende un progetto che va nella direzione in cui Caritas è da sempre impegnata, e favorisce il contatto con istituzioni che spesso rischiano di essere percepite come distanti, e invece sono presenti sul territorio e incontrano con le realtà del terzo settore».


«Condividiamo in pieno e con entusiasmo l’iniziativa, che integra pubblico e privato per lavorare assieme e favorire le persone più bisognose - ha aggiunto il sindaco - il servizio aumenterà la conoscenza nella popolazione sui diritti alle prestazioni Inps».
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Il Gazzettino