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PADOVA - Noventa batte il capoluogo e si piazza al primo posto tra i comuni più ricchi della provincia. La mappa sui redditi (basata sulle dichiarazioni relative all'anno d'imposta 2019 e, quindi, in epoca pre Covid) diffusa nei giorni scorsi dal ministero dell'Economia e delle Finanze parla chiaro: a livello provinciale la ricchezza si concentra soprattutto all'interno della Grande Padova e, solo in seconda battuta, nell'Alta. A parecchia distanza, invece, troviamo l'area della Bassa padovana dove, in alcuni casi, la media dei redditi, rispetto a chi abita a Padova o nei comuni della cintura, si abbassa anche di 10.000 euro.
Dopo molti anni di primato incontrastato, però, questa volta la città è costretta a cedere lo scettro ad un Comune della cintura ovvero a Noventa padovana che può contare su un reddito medio per abitante di 25.808 euro. Padova, invece, si ferma a quota 25.670. Di conseguenza, in questa gara tra amministrazioni di centrosinistra, Alessandro Bisato strappa a Sergio Giordani per appena 138 euro ad abitante, il privilegio di essere il sindaco dei concittadini più benestanti dell'intera provincia.
LA TENDENZA
A dire il vero, scorrendo i dati del Mef ci si accorge che un po' tutta la città metropolitana può contare su un reddito medio più che ragguardevole.
IL DIVARIO
Tutt'altra musica arriva, invece, dalla Bassa Padovana. Qui, infatti, in alcuni casi la media è inferiore a quella nazionale di 7.000 euro. Se prendiamo, per esempio, il caso di Castelbaldo non si va oltre i 15.020 euro. Una media inferiore di 10.788 euro rispetto a quella dei residenti di Noventa Padovana. Un divario che impressiona dal momento che si sta parlando di realtà che sono presenti all'interno della stessa provincia. Non va molto meglio per altri Comuni: a Piacenza d'Adige, per esempio, non si superano i 15.886 euro; a Merlara, poi, non si va oltre i 16.062 euro. Insomma, quella disegnata dal ministero delle Finanze è una mappa che, ancora una volta, certifica il divario economico che ancora persiste all'interno del territorio provinciale. Un divario che, l'anno prossimo, quando saranno pubblicati i dati sulle dichiarazioni relativi all'anno d'imposta 2020 non è certo destinato a migliorare. Il Covid, infatti, non ha fatto altro che peggiorare le situazioni economiche da sempre considerate fragili.
Il Gazzettino