Campus per studenti e servizi sanitari: così rinasce l'ex ospedale psichiatrico

L'ex ospedale psichiatrico di Granzette
ROVIGO - Si deciderà entro giugno o, al più tardi a luglio, il futuro dell'ex ospedale psichiatrico di Granzette, per il quale il Comune si è fatto parte...

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ROVIGO - Si deciderà entro giugno o, al più tardi a luglio, il futuro dell'ex ospedale psichiatrico di Granzette, per il quale il Comune si è fatto parte attiva di un progetto di recupero e rilancio dell'intero complesso con la realizzazione di spazi per nuovi servizi sociosanitari e di alloggi per studenti e personale sanitario. Un progetto da ben 20 milioni di euro che secondo i piani potrebbe concludersi fra più di quattro anni e mezzo, trasformando l'area abbandonata con il suo magnifico parco in una sorta di Cittadella sanitario-universitaria-residenziale, con alloggi per personale medico, infermieristico e studenti, oltre a nuove strutture per servizi vari, a prevalente vocazione socio-sanitaria, ma non solo. Insomma, un modo per rendere fruibile l'ex manicomio abbandonato e la sua preziosa area verde, trasformando la frazione di Granzette in una sorta di quartiere cittadino, ricucendo il tessuto urbano nell'area nordovest, in una sorta di percorso che attraversi anche il Censer e si congiunga alla Commenda Ovest.

L'assessore all'Urbanistica Lusia Cattozzo, nell'incontro pubblico fra Giunta e consiglieri comunali sui progetti strategici di rigenerazione urbana che si è tenuto all'Innovation Lab lo scorso 30 marzo ha sottolineato come «i padiglioni sono tantissimi, c'è una metratura di circa 25mila metri quadri, l'area verde più importante ed estesa della città. L'idea è di fare un vero e proprio percorso di coprogettazione con l'Ulss per riuscire ad individuare una serie di funzionalità miste che possano favorire il recupero di un'area che consentirà un ricucitura del tessuto urbano della città».

NUOVO VOLTO
Un progetto che potrebbe cambiare volto ad una parte importante di Rovigo, ma che potrà prendere le mosse solo se questa spesa verrà coperta da fondi nazionali, nell'ambito del bando del Ministero dell'Interno che prevede Contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. Il termine per la presentazione delle domande è stato prorogato dal 31 marzo al 30 aprile e, grazie a questo, l'amministrazione rodigina è riuscita a presentare sul filo di lana la propria domanda, dopo aver stipulato un contratto di comodato trentennale dell'ex manicomio con l'Ulss che ne ha la proprietà. Contratto che ha un'esplicita clausola che lo farebbe decadere, nel caso il finanziamento statale non dovesse arrivare. Nella domanda di finanziamento era necessario indicare anche il quadro economico dell'opera ed il cronoprogramma dei lavori, atti che sono stati approvati dalla Giunta il 28 aprile.

SPESE PREVISTE
Il quadro economico esprime in forma sintetica quali sono le spese previste, con l'indicazione di massima di un importo totale dei lavori per 17,6 milioni di euro: 16 milioni per lavori e sicurezza, somma che sarà la base d'asta dell'eventuale appalto, e 1,6 di Iva. A questo si aggiungono poi le spese tecniche, nelle quali ricadono la progettazione completa, con verifiche sismiche preventive e indagini geologiche e geotecniche, i calcoli strutturali ed impiantistici, nonché validazioni e collaudi, per un totale di 2,196 milioni di euro. Altri 204mila euro, infine, sono stati previsti per allacciamenti di acqua, luce e gas, per i bandi di gara, le coperture assicurative e per il fondo imprevisti ed arrotondamenti.

TEMPI PREVISTI


Per quanto riguarda, invece, i tempi di realizzazione, in linea con le previsioni normative, da luglio a dicembre, sempre che arrivi da Roma il responso favorevole all'istanza presentata da Palazzo Nodari, è prevista la regolarizzazione urbanistica dell'intervento, mentre entro gennaio 2023 l'affidamento della progettazione di fattibilità tecnico-economica e definitiva e della direzione lavori e dei servizi di ingegneria e architettura per la fase di esecuzione. L'acquisizione dei progetti di dettaglio e l'approvazione e validazione del progetto definitivo sono invece previste entro dicembre 2023. Solo ad inizio 2024, quindi, si potrà procedere con la gara d'appalto europea per l'affidamento dei lavori, con il mese di settembre dello stesso anno indicato come termine ultimo per la stipula del contratto di appalto e l'affidamento dei lavori. Lavori che dovrebbero iniziare nell'ottobre del 2024 per concludersi quasi due anni e mezzo più tardi, 28 mesi dopo, ovvero nel gennaio del 2027.
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Il Gazzettino