Rovigo, accelerata sul progetto di recupero dell'ex ospedale Maddalena: gara d'appalto in primavera, lavori al via a giugno

L'ex ospedale Maddalena
ROVIGO - Gara d’appalto entro la primavera e avvio dei lavori entro giugno per terminarli entro la fine del 2024, sperando che il Governo conceda una proroga di almeno sei...

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ROVIGO - Gara d’appalto entro la primavera e avvio dei lavori entro giugno per terminarli entro la fine del 2024, sperando che il Governo conceda una proroga di almeno sei mesi al termine attuale, previsto per la fine di giugno dello stesso anno. Per realizzare il maxi intervento di recupero dell’ex ospedale Maddalena, Palazzo Nodari spera di ottenere una proroga dal Governo di almeno sei mesi rispetto all’attuale scadenza del finanziamento da 13,5 milioni che Rovigo si è aggiudicato nel 2016 nel “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia” della Presidenza del Consiglio dei ministri. Sei mesi indispensabili. D’altra parte che i tempi della progettazione siano andati più lunghi del previsto non è una novità e così, in una corsa contro il tempo, anche solo un paio di settimane di anticipo possono fare la differenza. Per questo l’amministrazione punta ad arrivare all’approvazione del progetto esecutivo entro questo mese.


LA CORSA
A scandire l’orizzonte temporale delle tappe del progetto è l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Favaretto. «La scadenza per la consegna del progetto esecutivo da parte del progettista incaricato - spiega - è stata fissata per il 15 febbraio, ma stiamo sollecitando per ottenerlo con almeno un paio di settimane di anticipo, in modo da approvarlo in giunta entro il 31 gennaio, arrivare alla gara d’appalto entro marzo per poi procedere con la consegna e l’avvio dei lavori entro giugno».
I tempi, che sulla carta possono sembrare lunghi, nei meandri dell’iter amministrativo sono in realtà stretti. E quindi si deve correre visto che la precedente fase di progettazione, che ha portato alla redazione del progetto definitivo, è andata più lunga del previsto, una decina di mesi da quando la Soprintendenza ha dato il proprio via libera, a causa di una serie di indagini strutturali supplementari che i progettisti dello studio F&M ingegneria di Mirano (Venezia) hanno dovuto eseguire all’interno dell’ex ospedale chiuso dal 1999 e vincolato in quanto immobile storico. Del resto le indagini si sono rese necessarie per suffragare il progetto definitivo che Palazzo Nodari ha ricevuto dagli stessi progettisti a fine settembre per inviarlo alla Direzione generale della presidenza del Consiglio dei ministri per il via libera. L’ok è arrivato a inizio dicembre con la richiesta, però, di ulteriori analisi di cui la versione esecutiva deve tenere conto. In particolare, l’intervento di consolidamento strutturale dovrà essere più consistente rispetto a quanto preventivato poiché a seguito delle indagini, sono stati trovati materiali in un grave stato di degrado. Se a questo si aggiunge il rincaro dei prezzi dei materiali, che ha comportato una rivalutazione dell’intervento, va da sé che tutto è slittato di mesi, con l’avvio dei lavori ipotizzato non prima di giugno.


L’INTERROGAZIONE


Intanto una richiesta di aggiornamenti sul futuro del complesso immobiliare della Commenda che negli ultimi anni è stato rifugio di senzatetto e animali di vario tip,o arriva dalla consigliere dell’omonima lista di opposizione Monica Gambardella: «Chiedo un aggiornamento sullo stato delle attività in corso per la riqualificazione dell’ex ospedale Maddalena e dell’area circostante» afferma rivolgendosi, oltre che a Favaretto, anche all’assessore all’Urbanistica Luisa Cattozzo toccando pure parco Langer «per cui finalmente si è aperta la strada dell’acquisizione da parte del Comune». Le due realtà rappresentano «un unicuum per la zona nord della città che va pensata in maniera strategica e integrata dal punto di vista urbanistico, anche insieme al recupero dell’ex ospedale per funzioni, destinazioni e percorsi».

 

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Il Gazzettino