TOLMEZZO (Udine) - Come recuperare e riutilizzare gli spazi della Villa e dell’opificio Linussio, già caserma Cantore, di Tolmezzo? Se ne parlerà...
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Sede del più importante opificio tessile europeo del 1700
Il prestigioso edificio di Villa Linussio è inserito nel contesto dell'ex caserma Cantore, già sede del più importante opificio tessile europeo del 1700, fondato da Jacopo Linussio. Grazie a un contributo della Regione di 500mila euro sono iniziati di recente i lavori di restauro degli affreschi della sala da ballo e degli stucchi della sala adiacente; in primavera prederanno avvio i lavori di ristrutturazione del tetto della villa, tornata alla piena disponibilità del Comune dopo la dismissione da parte dell'Esercito di tutta la caserma Cantore.
La villa veneta più a nord rispetto a Venezia
L'edificio, che ha subito in passato diversi interventi, non sempre filologici, è la villa veneta più a Nord rispetto a
Venezia, entro i confini della Serenissima. Gli interventi di restauro, curato dal laboratorio Lizzi di Artegna con la direzione degli architetti Giuseppe Camporini e Francesco Schiavi e dell'ingegner Mauro Cossalter, prevedono il consolidamento delle pareti e dei soffitti affrescati, con un miglior ancoraggio alla travatura in legno del sottotetto, che attualmente presenta diversi avvallamenti.
Gli stucchi della sala da ballo
Saranno ripuliti gli stucchi dell'aula antistante la sala da ballo, intaccati da resine e opacizzati dal tempo che ha offuscato i colori verde, azzurro e bianco che ne caratterizzavano il pregio. Gli interventi successivi prevedono la climatizzazione degli spazi e il rifacimento delle pavimentazioni sotto le quali sarà in futuro installato l'impianto di riscaldamento.
La proposta dell’Università Ca’ Foscari
Sarà Stefano Micelli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e di Fondazione Nord Est che, assieme all'architetto Massimo Fadel dello Studio Cooprogetti di Pordenone, a illustrare il masterplan “Villa e Opificio Linussio, un cantiere di rigenerazione territoriale”, risultato di un lavoro partecipato di co-progettazione che ha coinvolto cittadini, imprese, operatori della cultura, della scuola, della formazione e del turismo, e che comprende anche un’analisi comparata delle esperienze più interessanti di rigenerazione territoriale a livello nazionale e internazionale.
Quattro le aree tematiche
Quattro le aree tematiche principali: la cultura e la storia, che immagina uno spazio museale capace di narrare il saper fare manifatturiero della Carnia; la scuola e la formazione che prevede spazi per ospitare scuole e strutture formative in grado di utilizzare nuove forme di didattica; il tempo libero con un’area aperta e accessibile ad attività sportive e ricreative e una piattaforma di servizi per il turismo e la ricettività alberghiera; il nuovo manifatturiero, che connetta tradizione, industria locale, tecnologia e nuove forme di lavoro, con spazi a supporto del fare impresa.
Il Gazzettino