PORDENONE - Indagare le potenzialità di Pordenone come città da vivere, alla luce delle esigenze di sostenibilità nell’architettura che impone il nostro...
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Due i relatori: Roberto Malvezzi, responsabile formazione dell'Associazione aree urbane dismesse, e il vicepresidente dell’Ance Pordenone - Trieste, Elvis Santin, per un confronto sotto il piano prospettivo dei costruttori edili. «Da un punto di vista economico la ristrutturazione dei complessi industriali non può reggersi - spiega il vicepresidente Irse, Giuseppe Carniello - per questo si rende necessario un lavoro di squadra che possa incardinare processi di rigenerazione urbana nei quali gli interventi edilizi siano inseriti in programmi di supporto socio economico. Un caso importante, a Pordenone, è quello del quartiere che ospita la caserma Mittica e l’ospedale civile, che fra qualche anno sarà dismesso».
«La rigida divisione per zone funzionali che ha caratterizzato l’urbanistica nel ventesimo secolo potrebbe essere superata grazie alle pratiche di rigenerazione urbana - fa notare Malvezzi -. Le nuove tecnologie produttive richiedono minori spazi, producono minori emissioni e diventano compatibili con attività non industriali. A partire da alcuni casi di studio europei, in cui la dismissione di vaste aree industriali o produttive ha stimolato l’innesco di percorsi complessi di rigenerazione urbana, identificheremo analogie e differenze con la situazione italiana e locale, per delineare prospettive virtuose da promuovere e percorrere sul territorio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino