Pesca a strascico e trova nella rete otto esemplari di tartaruga marina

Le tartarughe pescate al largo di Marano Lagunare
MARANO LAGUNARE (Udine) - È stata sicuramente una pesca eccezionale quella che si è verificata a fine ottobre a largo della costa di Lignano Sabbiadoro: otto...

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MARANO LAGUNARE (Udine) - È stata sicuramente una pesca eccezionale quella che si è verificata a fine ottobre a largo della costa di Lignano Sabbiadoro: otto esemplari di tartaruga marina Caretta caretta in una sola bordata di pesca a strascico.


Adriatico, un habitat ideale
L’Adriatico, infatti, con i suoi fondali poco profondi e ricchi di nutrimento, è un habitat ideale per questa specie che popola in maniera massiccia questa area alla ricerca di cibo. Ma è anche una zona intensamente sfruttata dalla pesca a strascico, con frequenti episodi di cattura accidentale, che per il solo lato italiano del centronord Adriatico, sono stimati in oltre 8000 all’anno. 

​Rilasciate tutte in mare
Il 26 ottobre, a circa 7 miglia a largo dalla costa di Lignano Sabbiadoro, in una sola ora sono state catturate otto tartarughe Caretta caretta tra individui giovani, di circa 5-6 kg, con lunghezza del carapace inferiore ai 30 centimetri, e individui sub-adulti, di oltre 40 kg e lunghezza del carapace superiore agli 80 centimetri. Tutte vive al momento della salpa, le tartarughe sono state tenute a bordo per un periodo di riposo e osservazione di alcune ore prima di venire rilasciate in mare in condizioni ottimali.

I pescatore ha subito avvisato le autorità 
A segnalare l’evento record è stato il comandante del motopesca Astuzia di Marano Lagunare, che ha contattato i ricercatori del Cnr Ismar di Ancona, con i quali aveva già collaborato per il progetto TartaLife, che ha come scopo proprio quello di ridurre la mortalità della tartaruga marina dovuta alle attività di pesca professionale. Il Cnr Ismar da anni si dedica alla tematica della conservazione della tartaruga marina nel Mediterraneo promuovendo attrezzi da pesca più selettivi, la diffusione di dispositivi di mitigazione Bycatch Reduction Devices e una pesca ecosostenibile. Il pescatore, infatti, ha confermato l’utilità della formazione prevista dal progetto TartaLife, per la diffusione delle corrette informazioni sulle buone prassi da tenere a bordo in caso di cattura accidentale, dal periodo e posizione di riposo allo studio delle reazioni a vari stimoli. 


«Questo evento - dice Alessandro Lucchetti del Cnr Ismar di Ancona - conferma come il bycatch di specie come le tartarughe marine sia un fenomeno frequente e importante in alcune stagioni e aree dell’Adriatico. La segnalazione delle catture accidentali da parte dei pescatori è di grande importanza per studiare e capire quali sono le aree maggiormente frequentate da questa specie e in quali periodi dell’anno; è un punto di partenza per valutare l’introduzione di possibili misure di mitigazione nelle aree ad alta interazione tra tartarughe e attività di pesca, per ridurre le catture accidentali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino