Record ingressi alla mostra a Palazzo Roverella di Rovigo, già seimila visitatori per Toulouse-Lautrec

A due settimane dall’inaugurazione è boom di presenze tra famiglie e studenti

Opere di Henri de Toulouse-Lautrec a Palazzo Roverella
ROVIGO - Si è aperta con una giornata grigia e piovosa, lo scorso 23 febbraio, ma nonostante le condizioni meteorologiche avverse, la nuova mostra di palazzo Roverella...

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ROVIGO - Si è aperta con una giornata grigia e piovosa, lo scorso 23 febbraio, ma nonostante le condizioni meteorologiche avverse, la nuova mostra di palazzo Roverella ha fin da subito attirato la curiosità e l’attenzione del pubblico. Già il primo fine settimana di apertura, l’evento dedicato all’artista francese Henri de Toulouse-Lautrec (Albi, 24 novembre 1864, Saint-André-du-Bois, 9 settembre 1901) aveva attirato oltre un centinaio di visitatori, provenienti anche da lontano (da Liguria, Toscana e anche due visitatori inglesi). A due settimane dalla presentazione, gli ingressi hanno superato i seimila visitatori. La mostra ha accolto oltre cento bambini in età prescolare, il che dimostra un’ottima affluenza da parte delle famiglie, e oltre 300 studenti, accompagnati dai propri insegnanti (materne, scuole secondarie di primo e di secondo grado). Si aggiunge l’affluenza di oltre 200 studenti universitari. Le classi prenotate a oggi sono 227, fino a ieri ne erano già entrate 23. La provenienza degli studenti è soprattutto dalle scuole polesane, il 90%, a seguire dalle province di Verona, Venezia, Ravenna, Padova, Ferrara, Gorizia.

I NUMERI
La mostra nei fine settimana arriva a superare le 1.500 presenze, sono numerose le coppie che vi fanno visita e gli over 65. Molti anche i gruppi che giungono dalla provincia di Rovigo, seguita da Padova, Vicenza, Treviso, Verona, Udine, Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, Modena e anche Roma.
Il merito del successo è soprattutto dovuto alla particolare attenzione che i curatori Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard (direttrice del museo Toulouse-Lautrec di Albi), con la collaborazione di Nicholas Zmelty (sezione Manifesti e Incisioni) hanno posto sul materiale da proporre al pubblico. Con loro, a promuovere l’evento è la Fondazione Cariparo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, il sostegno di Intesa Sanpaolo e la produzione di Dario Cimorelli Editore.


L’ARTISTA


Un’attività artistica, quella di Henri de Toulouse-Lautrec, che al Roverella viene presentata eccezionalmente scoprendo di lui aspetti ancora poco conosciuti: oltre all’attività di creatore di manifesti, ecco svelata la sua creatività come di pittore, con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei oltre che francesi, in rapporto all’ambiente parigino in cui operava mettendo l’artista a confronto con realisti, impressionisti, simbolisti con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana. Oltre alle celebri “Affiches”, ci sono dipinti e disegni preparatori, affiancandoli in un rapporto dialettico ai lavori dei numerosi artisti attivi contemporaneamente negli stessi ambienti, che spesso affrontano le medesime tematiche. Questa attenta ricostruzione dell’intera attività di Toulouse-Lautrec, attraverso 60 opere dell’artista su più di 200 complessive esposte, intende evocare in maniera più vasta e organica la vivacità della scena artistica parigina, superando il riduttivo concetto di Belle Époque. L’esposizione è arricchita da numerosi “focus” per meglio descrivere l’ambiente artistico parigino in cui operava Toulouse-Lautrec: “Parigi 1885-1900”; “Le Chat Noir”; “Toulouse-Lautrec e gli amici artisti”; “Il rinnovamento della grafica” e soprattutto una sezione inedita agli studi dedicata al movimento artistico francese “Les Arts Incohérents” (a cura di Johan Naldi), anticipatore di molte delle tecniche adottate dalle avanguardie del Novecento come il Dadaismo. Tutte le opere del gruppo date per disperse da oltre un secolo sono state ritrovate nel 2018 e alcune di queste recano, al verso, l’etichetta di una delle loro esposizioni corredata dal catalogo pubblicato dalle edizioni del celebre locale Chat Noir. La mostra di palazzo Roverella è la prima occasione per poterle nuovamente ammirare.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino