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RECOARO TERME (VICENZA) - Partiranno tra settembre e ottobre, dopo l'approvazione del progetto esecutivo, i lavori per il recupero del centro termale e del borgo di Recoaro Terme, finanziato con 20 milioni di euro dei fondi del Pnrr. E tutto dovrà essere pronto entro il 2026. Lo ha annunciato ieri mattina a Venezia il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Stiamo parlando di quello che ho definito un "cadavere eccellente" - ha detto il governatore - ed è uno dei monumenti più belli che abbiamo in Veneto. Ora entriamo nel vivo dei lavori per rinvigorire tutto il complesso». L'intervento, oltre al recupero degli edifici storici, permetterà di realizzare un nuovo centro benessere, «che consentirà a Recoaro di diventare un luogo da vivere 365 giorni all'anno - ha puntualizzato l'assessore al Bilancio, Francesco Calzavara -. L'investimento porterà a una stagionalità più lunga».
La gara per progettare le nuove Terme di Recoaro - la vecchia struttura era della Regione data in concessione al Comune vicentino - ha visto la partecipazione di sei professionisti ed è stata vinta, per un costo di 700mila euro, dallo Studio Marco Piva di Milano.
Ieri a Palazzo Balbi per la presentazione del progetto di riqualificazione - chiamato "La Valle di Smeraldo" - c'erano sia l'architetto Marco Piva che il sindaco Armando Cunegato.
LE FINALITÀ
Due - ha spiegato Piva - gli obiettivi principali del progetto: «Il primo è di non costruire nuovi volumi, benché consentiti dal Piano degli interventi vigente, ma di recuperare i volumi esistenti. Il secondo è stato quello di riportare al centro dell'area termale la presenza dell'acqua, attraverso più opere: l'apertura di un tratto del torrente Prekel, la realizzazione di alcuni giochi d'acqua al posto della attuale piazza, la realizzazione di due piscine una con vista sulla valle, ma inserita in uno dei fabbricati e una collocata tra l'hotel Dolomiti e Giorgetti i quali vengono così valorizzati per il loro futuro recupero. E questo con particolare riguardo alla tutela e al restauro del fabbricato progettato dall'architetto Caregaro Negrin (poi restaurato a seguito del bombardamento del 1945), ma anche dei cosiddetti fabbricati non sottoposti a vincolo di tutela, ricostruiti dopo il bombardamento del 1945».
I BENEFICI
Secondo il progettista la riqualificazione del polo termale può divenire un'occasione anche per tutto il territorio di Recoaro: «Ipotizzando la costituzione di una "Comunità di energie rinnovabili", dove viene incentivata e resa possibile la condivisione di energia tra i soggetti facenti parte della comunità, anche con impianti di produzione di energie rinnovabili decentrati sul territorio purché facciano parte della stessa cabina anzidetta, si potrà realizzare più impianti fotovoltaici che andrebbero tutti a confluire nella Comunità di energie rinnovabili». (al.va.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino