Parco giochi e dormitorio divisi da una recinzione, in 50 col parroco a protestare

TREVISO – “Via Pasubio è accogliente”. Recita così il disegno di un bambino appeso alla recinzione che il Comune stra costruendo tra il dormitorio...

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TREVISO – “Via Pasubio è accogliente”. Recita così il disegno di un bambino appeso alla recinzione che il Comune stra costruendo tra il dormitorio per persone senza dimora e il parco giochi nel quartiere di Santa Maria del Sile a Treviso. Oggi pomeriggio una cinquantina di cittadini si sono ritrovati nel parco per protestare contro quello che giudicano un “muro” dietro al quale nascondere le persone povere. “Non ci sono mai stati problemi – spiegano Martina e Roberta, la prima residente nel quartiere e la seconda volontaria nel dormitorio – siamo impegnati da anni nell’integrazione. Questa barriera non è solo inutile, ma anche controproducente”. “Sembra Auschwitz – ha rincarato la dose un’altra residente – se i lavori per la costruzione non verranno fermati, saremo noi a togliere la recinzione”. Al sit-in c’erano anche il parroco, don Giovanni Kirschner, e Antonio Calò, il professore del liceo Canova che ha accolto 6 richiedenti asilo a casa propria. “E’ come quando Gentilini decise di togliere le panchine per non far sedere le persone straniere – tira le fila il professore – si tenta sempre di nascondere la povertà e i poveri. La banalità del male inizia proprio da questo tipo di decisioni. Ci aspettiamo che la recinzione venga tolta del più breve tempo possibile”.

 

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Il Gazzettino