Cuore padovano per il cacciatore di pianeti lanciato nello spazio

Il lancio del razzo Soyuz
PADOVA - Batte un cuore italiano nel razzo Soyuz, cacciatore di mondi alieni lanciato stanotte dalla Guyana francese dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Cheops...

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PADOVA - Batte un cuore italiano nel razzo Soyuz, cacciatore di mondi alieni lanciato stanotte dalla Guyana francese dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Cheops (CHaracterising ExOPlanets Satellite) e al quale l'Italia offre un contributo scientifico importante con Università di Padova e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). «Obiettivo della missione è osservare, fra gli esopianeti finora noti, quelli che hanno caratteristiche tali da poter ospitare la vita», ha detto il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia.


«Cheops - ha proseguito - osserverà le stelle attorno alle quali sono già stati scoperti degli esopianeti e farà una ricerca più dettagliata per stabilire se hanno la capacità di sostenere la vita». Gli indizi, ha detto ancora il presidente dell'Asi, arriveranno dalle «variazioni nella luminosità della stella provocate dal transito del pianeta: questo permetterà di stabilire massa e volume del pianeta, insieme alla maggiore o minore densità gassosa». Il telescopio che è a bordo, dal diametro di più di 30 centimetri, «è uno dei contributi italiani alla missione», nato dalla collaborazione fra Inaf e l'industria. I dati scientifici di Cheops, ha concluso, saranno analizzati anche in Italia, presso lo Space Science Data Center (Ssdc)dell'Asi. 
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Il Gazzettino