TREVISO Piove sul bagnato in casa del Treviso. Tutto avviene in un mese di ottobre davvero pazzesco. Dopo i cinque punti di penalità per due diverse irregolarità, la...
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LA ZUFFA Ad un certo punto, in una concitata azione di gioco con contrasti duri, proprio davanti alle panchine inizia un parapiglia che coinvolge praticamente tutti i giocatori delle due squadre, una mega rissa con spintoni e parole grosse tra i giocatori a cui partecipa anche il biondo attaccante biancoceleste. A questo punto le versioni sono discordanti. Secondo il direttore di gara - riporta un comunicato del Comitato regionale veneto - Corò è entrato in campo senza autorizzazione spingendo un avversario e all'invito di tornare a sedersi «utilizzava linguaggio blasfemo e profferiva frasi dal contenuto discriminatorio nei confronti dello stesso avversario», il difensore di colore Mustafa Diomandè, 21 anni, anche lui squalificato ma solo per due giornate. Di diverso parere è l'allenatore Pasa che di situazioni simili nella lunga carriera ne ha viste molte. Da parte sua, lo stesso Corò smentisce tutto: «Confermo di essere entrato in campo per difendere i miei compagni però giuro di non aver offeso nessuno per il colore della pelle e tanto meno ho bestemmiato». In casa del Treviso si parla chiaramente di errore arbitrale.
L'ALTRA VERSIONE «Mi sembra tutto così strano -dice il tecnico del Treviso che ha saputo della squalifica durante l'allenamento - perchè io che ero vicinissimo al parapiglia non ho sentito niente di tutto questo». Ci dica qual è la sua versione sui fatti? «Ero a pochi passi dall'accaduto ma ripeto che non ho sentito nè bestemmie nè frasi razziste come scritto invece nel verbale del direttore di gara». Ci spieghi? «Diomandè, un giocatore del QDP è intervenuto per dividere i contendenti. Spiegatemi perchè Corò avrebbe dovuto aggredire ed insultare il giocatore?». Vista la rosa esigua è una perdita pesante... «Potrò utilizzarlo solo in coppa Italia - dice Pasa - Ma credo che la società farà ricorso». Ha parlato con il ragazzo? «Sì, a fine allenamento, era avvilito e sconfortato per una sentenza davvero pesante». Anche il presidente non ha voluto rilasciare dichiarazioni, nel sito del Treviso si sono limitati a riportare il contenuto del comunicato del Comitato ma è possibile che il presidente Luca Visentin presenti ricorso, nella speranza di ridurre la sanzione disciplinare.
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Il Gazzettino