«Razzismo sul bus? Equivoco». I sindacalisti sul caso Saria: «Lei è corretta, ma anche l'autista. Testimoni e telecamere contro ogni dubbio»

La versione del guidatore: alla fermata saliti in tre a cui ha chiesto il ticket, poi all'ultimo è arrivata la giovane, a cui poco dopo ha domandato il biglietto. Forse lei ha pensato di essere stata la sola ad essere controllata

Il caso di presunto razzismo sul bus: parlano i sindacalisti. Nella foto Saria, 21 anni, che ha denunciato il caso
PADOVA - «Ho come l'impressione che siamo di fronte a un grosso malinteso». Sandro Lollo di Fit-Cisl commenta così l'episodio di presunto razzismo...

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PADOVA - «Ho come l'impressione che siamo di fronte a un grosso malinteso». Sandro Lollo di Fit-Cisl commenta così l'episodio di presunto razzismo denunciato da Saira, la ventunenne che ha raccontato di essere stata discriminata da un conducente di Busitalia che avrebbe chiesto il biglietto solamente a lei in quanto nera. «Episodi di questo tipo ne accadono ogni giorno - ha spiegato la ragazza - Anch'io, in passato, ne ho subiti e tanti altri come me. Solo per una questione di pelle. Io, però, non ho più voglia di starmene zitta, questo anche per aiutare chi magari non ha la forza di reagire».

TUTTE LE CAMPANE
«Prima di giudicare, bisognerebbe sentire tutte le campane, quindi anche l'autista - ha premesso Lollo - io conosco il conducente e ci ho parlato. Si tratta di un autista che sta andando in pensione, che lavora in azienda da oltre 20 anni e che non ha mai dato problemi».
«Quando gli ho chiesto conto di ciò che è successo, mi ha spiegato che, arrivato alla fermata, sono salite 3 persone a cui ha controllato regolarmente il biglietto poi, un attimo prima che si chiudessero le porte, è salita questa ragazza a cui, però, ha chiesto solo in un secondo momento il titolo di viaggio che, tra l'altro, aveva in quanto abbonata. Forse per questo la giovane ha avuto la sensazione di essere stata l'unica a essere controllata».

«Mi dispiace, però, che si sia sentita solo una voce - ha detto il sindacalista - l'impressione è che si sia trattato di un equivoco. Tra le altre cose, parlando con alcuni colleghi, mi hanno detto che conoscono la giovane perché utilizza spesso il bus e mi hanno detto che si tratta di una ragazza correttissima, che si è sempre comportata in maniera ineccepibile. Di conseguenza, credo sia fondamentale che ci sia un chiarimento e che si sentano tutte le versioni per capire meglio com'è andata veramente. Mi auguro che a fare chiarezza siano anche le immagini realizzate dalle telecamere che si trovano a bordo dell'autobus».
«La cosa che mi rammarica di più è che si sono tratte le conclusioni ascoltando solamente una delle parti - ha concluso - Per valutare episodi come questo serve una maggiore serenità e mi auguro che, in tempi brevi, si possa fare maggiore chiarezza».

«SPESSO ACCUSE FALSE»


Prudente anche Andrea Rizzo di Filt Cgil. «Se è andata veramente come ha raccontato la ragazza - ha premesso il sindacalista - si tratterebbe di un episodio assolutamente vergognoso». «Detto questo, però, finora i media hanno dato voce solamente alla giovane - ha aggiunto - e prima di esprimere in giudizio va sentita anche la versione dell'autista e di eventuali testimoni. Troppe volte, in passato, abbiamo dovuto fare i conti con accuse nei confronti degli autisti che, poi, si sono rivelate assolutamente false. Io non ho motivo di ritenere che questa ragazza abbia mentito, ma è giusto sentire tutte le campane. In tutti i casi, lo ripeto, non sono accettabili atteggiamenti discriminatori e razzisti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino