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PADOVA - Quel rave party lungo il fiume Brenta, organizzato nella notte tra il 28 e il 29 agosto dell'anno scorso, a 74 ragazzi provenienti da tutto il Veneto potrebbe costare un rinvio a giudizio. Il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare del fascicolo, ha chiuso le indagini e ora si appresta a chiedere il processo per tutti quei giovani o quasi, di età compresa tra i 19 e i 43 anni, accusati in concorso tra loro di avere invaso un terreno boschivo demaniale per mettere in piedi, senza alcuna autorizzazione pubblica, una mega festa abusiva.
IL FATTO
Le decine partecipanti, a seguito di un tam tam mediante i social network, si sono dati appuntamento sabato sera 28 agosto del 2021 lungo il fiume Brenta in località Santa Croce Bigolina. Molti sono arrivati dalla provincia di Padova, residenti nei comuni di Albignasego, Abano, Loreggia, Casalserugo, Camposampiero, Santa Giustina in Colle, Piove di Sacco, Padova, Montegrotto, Cittadella, Mestrino, Torreglia, Galliera Veneta, Vigonza, Selvazzano e Correzzola. E tanti altri ancora sono giunti dalle province di Treviso, Belluno, Rovigo, Venezia e Pordenone.
Il loro obiettivo era di divertirsi fino all'alba con musica sparata a tutto volume e tanto, tantissimo alcol.
LE INDAGINI
Nei giorni successivi gli inquirenti, dopo avere ascoltato il racconto di alcuni ragazzi già identificati e avere passato al setaccio i social network, sono riusciti a individuare altri venti giovani partecipanti al rave party abusivi. E anche loro sono finiti iscritti nel registro degli indagati per avere invaso un terreno boschivo demaniale senza alcuna autorizzazione pubblica.
Tra questi ricercatori dello sballo due sono esperti nell'organizzare mega feste abusive: un 23enne di Galliera Veneta e un 43enne di Chioggia. Entrambi sono stati denunciati più volte per avere messo in piedi dei rave party. I carabinieri durante le indagini hanno poi pizzicato altri undici giovani, anche loro già indagati, per avere partecipato e organizzato rave party abusivi in diverse zone dell'Italia. Di questi otto sono della provincia di Padova, mentre uno è di Adria (Rovigo) e due sono della provincia di Treviso (Casier e San Pietro di Filetto).
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Il Gazzettino