Rapine in villa nel Padovano, il chirurgo Pallaoro pedinato dai malviventi: era lui la prossima vittima del 33enne arrestato

Il medico ora ringrazia la polizia: «Abbiamo davvero vissuto un incubo, è stato un periodo terribile»

Il prossimo obiettivo era la villa del dottor Pallaoro a Teolo
PADOVA - Le accuse mosse nei confronti di Vladic Paicu non riguardano solo le rapine consumate in questi due anni. L'attività di studio e progettazione dei colpi da...

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PADOVA - Le accuse mosse nei confronti di Vladic Paicu non riguardano solo le rapine consumate in questi due anni. L'attività di studio e progettazione dei colpi da parte del 33enne infatti non si è mai fermata, nemmeno mentre sapeva di avere sul collo il fiato degli inquirenti. Ed ecco che Procura e Squadra mobile questa settimana hanno deciso di intervenire d'urgenza perché il moldavo stava per entrare in azione di nuovo. Il nuovo obiettivo era la villa a Teolo di proprietà della famiglia del chirurgo plastico Carlo Alberto Pallaoro.

Da settimane Paicu e un complice seguivano in ogni suo spostamento lui e i suoi familiari, senza però sapere di essere loro stessi pedinati dai poliziotti. «È stato un periodo difficilissimo e terribile - ha commentato il medico una volta venuto a conoscenza dell'arresto - Ma io e la mia famiglia teniamo a ringraziare infinitamente e con il cuore la polizia per l'eccellente lavoro svolto. Abbiamo davvero vissuto un incubo». Come ricostruito dagli inquirenti il 33enne aveva fatto arrivare appositamente dalla Moldavia un connazionale con cui aveva cominciato a studiare il colpo da realizzare a Teolo. Gli aveva acquistato i biglietti aerei e lo aveva ospitato nel suo appartamento di via Speri. I due hanno effettuato diversi appostamenti e la villa sui colli Euganei non sarebbe stata l'unico obiettivo futuro. Paicu infatti ha organizzato dei sopralluoghi anche nella zona di Piove di Sacco e in altre zone del capoluogo.

Non v'è dubbio però che il bersaglio più imminente fosse l'abitazione dei Pallaoro. Il medico infatti è stato seguito dal 33enne anche lungo la strada che da casa lo portava al lavoro in centro a Padova, come da abitudine del Paicu che maniacalmente analizzava gli spostamenti delle sue prossime vittime. Le perlustrazioni furtive nei dintorni gli servivano invece a studiare l'edificio, le vie di fuga, i sistemi di allarme e controllo presenti nel perimetro. Quel che il moldavo non ha calcolato è che mentre lui osservava le sue prede i poliziotti stavano osservando lui. Il complice nel frattempo è stato identificato e denunciato, ma le indagini proseguono per individuarne eventuali altri.

 

 

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Il Gazzettino