Rapina in villa all'ora di cena, la polizia adesso ha una pista

La villa in via Piave dove è stata effettuata la rapina
PORDENONE  - Dopo tre mesi di indagine, è stata imboccata una pista che porterebbe agli autori della rapina ai danni della moglie dell’imprenditore Carlo...

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PORDENONE  - Dopo tre mesi di indagine, è stata imboccata una pista che porterebbe agli autori della rapina ai danni della moglie dell’imprenditore Carlo Brescancin. Si tratta di una pista concreta, come si apprende da fonti investigative, che ha portato la Squadra Mobile di Pordenone a concentrarsi nella cerchia delle conoscenze della famiglia Brescancin, molto conosciuta sia a Cordenons, dove l’imprenditore ha la sua attività, sia a Torre, dove vive in via Piave. Le indagini sono serrate. In questi mesi gli investigatori guidati dal dirigete Andrea Rosato non hanno trascurato nulla. Non è escludo che entro breve l’attività possa portare a un risultato.


 

L’AGGRESSIONE
È stato un episodio odioso. Alida Mareschi, 79 anni, era stata immobilizzata, legata a una sedia e imbavagliata. «I due malviventi – aveva raccontato il marito – sono fuggiti spingendo mia figlia, che era venuta a trovare la madre perché non rispondeva al telefono. Non hanno rubato niente: dopo aver legato alla sedia mia moglie, hanno rovistato in tutta la casa. Ma sono stati disturbati dall’arrivo della figlia. Per fortuna le condizioni di Alida sono buone, ma se l’è vista brutta». I rapinatori indossavano un passamontagna. Erano entrati in azione alle 19.20, probabilmente sapevano che a quell’ora la 79enne era a casa da sola. Poco prima delle 19 era uscita per fare una passeggiata con il cane, al rientro si era trovata di fronte a due uomini incappucciati che l’avevano spinta dentro l’abitazione. L’incubo è durato 20 minuti, durante i quali i banditi hanno messo a soqquadro la casa cercando oggetti preziosi e denaro.
 

DISTURBATI
A metterli in fuga era stata la figlia dei coniugi Brescacin. Si era insospettita perchè la madre non rispondeva al telefono e ha deciso di andare subito in via Piave. Ha trovato la madre legata ed imbavagliata. L’anziana era terrorizzata, così sotto choc che faceva fatica a parlare. È stata la figlia a chiedere aiuto al 112 spiegando la situazione. In via Piave è arrivata subito un’ambulanza. Il personale sanitario, dopo aver tranquillizzato la donna, ha deciso di trasportarla all’ospedale di Pordenone, dove i medici l’aveva trattenuta in osservazione, per poi dimetterla con una prognosi di due settimane.
 

LE INDAGINI


La Polizia di Stato, una volta eseguiti i rilievi tecnici e raccolto testimonianze, si è concentrata nelle indagini fino a individuare una pista che presto potrebbe dare i suoi frutti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino