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PADOVA - Hanno tentato di rubare un giubbotto da pochi euro ma, una volta sorpresi dalla titolare e dall’addetto alla sicurezza, li hanno aggrediti entrambi, prendendo a pugni l’uomo e afferrando alla gola la donna per riuscire a scappare. Si è così tramutato da furto a rapina il colpo messo in atto giovedì a mezzogiorno in un negozio di via Tommaseo da parte di Mohamed Nazih e Kamal Khaid, marocchini irregolari di 26 anni che si trovano ora in carcere. All’accusa di tentata rapina si somma poi quella di resistenza a pubblico ufficiale, poiché i due hanno aggredito anche i carabinieri accorsi sul posto.
LA RICOSTRUZIONE
Erano passate da pochi minuti le 12 dell’altro ieri quando i due nordafricani sono entrati nell’emporio B&G di via Tommaseo, in zona stazione, un grande magazzino gestito da una donna cinese di 50 anni. Nazih è rimasto all’altezza delle casse, mentre Khaid si è infilato tra gli scaffali. La titolare e il personale, insospettiti, hanno monitorato i movimenti dei due attraverso le telecamere, notando Khaid mentre pendeva un giubbotto del costo di 26,90 euro e gli staccava etichetta e placca antitaccheggio. In quel momento il Nazih si è però accorto degli occhi elettronici, ha raggiunto il complice e gridando in arabo sono poi corsi entrambi verso l’uscita, senza però la giacca.
A quel punto la titolare e l’addetto alla sicurezza, un 51enne anch’egli cinese, hanno preteso che i due pagassero il giubbotto, avendoli visti mentre lo danneggiavano. Tanto è bastato per scatenare il parapiglia.
I due marocchini si sono rifiutati, cercando di scappare ma venendo trattenuti dai due cinesi, che nel frattempo avevano chiamato i carabinieri. Per divincolarsi dalla presa Nazih ha sferrato spinte e pugni all’addetto alla sicurezza, colpendolo in particolare al pettorale sinistro all’altezza del cuore. Poi ha aggredito anche la donna, spintonandola e afferrandola per il collo.
L’INTERVENTO
In via Tommaseo sono intervenute due pattuglie del Nucleo radiomobile dei carabinieri: al loro arrivo fuori dal negozio si sentiva gridare «fate presto! Non riescono più a tenerli fermi, stanno scappando!». I due marocchini, uno dei quali si era nel frattempo spogliato rimanendo con addosso i soli boxer, sono riusciti a liberarsi dalla presa dei cinesi e hanno accennato a fuggire nonostante i richiami dei militari. Una volta bloccati hanno continuato a cercare di prenderli a calci, a gridare e a lasciarsi cadere a peso morto per non essere caricati sulle auto di servizio.
Per entrambi è scattato l’arresto in flagranza per tentata rapina e resistenza in concorso. I due, irregolari in Italia e senza fissa dimora, hanno anche dei precedenti penali. Nazih per immigrazione clandestina, mentre Khaid era già stato colpito da un obbligo di firma a Monselice. Trasferiti in carcere, ieri il pubblico ministero Marco Brusegan ha chiesto per entrambi la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere, ritenendo più che fondato il pericolo che la coppia possa ripetere reati analoghi.
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Il Gazzettino