Rapina una tabaccheria con la pistola in pugno per un bottino di cento euro

La tabaccheria rapinata
CHIOGGIA - Un’azione fulminea. Forse pianificata o forse no. Il risultato non cambia. Pistola in pugno, pare a volto scoperto, ha fatto irruzione nel bar tabaccheria...

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CHIOGGIA - Un’azione fulminea. Forse pianificata o forse no. Il risultato non cambia. Pistola in pugno, pare a volto scoperto, ha fatto irruzione nel bar tabaccheria intimando al titolare di consegnare l’incasso. Ottenuti i soldi si è precipitato all’esterno dove lo attendeva il complice sullo scooter con cui poi sono fuggiti, facendo perdere le proprie tracce.


Una rapina in piena regola quella andata in scena, giovedì sera attorno alle otto e trenta, a Sottomarina: a finire nel mirino dei malviventi La Tavernetta al civico 42 del Lungomare Adriatico, al piano terra dell’Hotel Ariston.
A ricostruire ai carabinieri - che per primi sono arrivati sul posto - la dinamica dei fatti è stata la stessa vittima. Ma da raccontare ci sarebbe ben poco, visto che il raid è durato qualche minuto. Lo sconosciuto che ha puntato l’arma contro l’esercente è stato descritto come un ragazzo, forse sui vent’anni, poco più o poco meno. E le poche parole che ha pronunciato non avrebbero tradito alcuna inflessione.


IL PALO
E della stessa età sembrerebbe essere anche il “palo” che gli ha coperto le spalle dopo aver raggiunto l’”obiettivo”, piazzandosi con il motorino all’ingresso del locale in attesa che il colpo fosse portato a termine.
Ora è caccia aperta ai due giovani che con il loro raid armato hanno riportato in città lo spettro delle rapine mordi e fuggi ai danni dei commercianti. Impossibile al momento stabilire se la semiautomatica esibita fosse vera o un giocattolo. In ogni caso gli investigatori dell’Arma stanno cercando immagini da acquisire registrate da qualche impianto di videosorveglianza attivo in zona. Dai rilievi scientifici purtroppo non sarebbe emerso granché anche perché il malvivente si è guardato bene dal toccare qualcosa. Le ricerche avviate nell’immediato, diramando le note di rintraccio a tutte le forze dell’ordine, non hanno portato a nulla. Ma questo non significa che la coppia criminale non possa non avere le ore contate.


IL PRECEDENTE


Non è la prima volta che La Tavernetta fa da sfondo a un blitz a mano armata. È già successo nel dicembre del 2018. Quella volta il copione è stato un po’ differente. Il delinquente di turno si è presentato al banco come un normale cliente con il volto parzialmente travisato da una sciarpa, circostanza che non aveva destato sospetti visto la rigida temperatura invernale. Tanto che il proprietario di fronte al silenzio titubante di quello che credeva un avventore gli aveva chiesto se voleva comperare delle sigarette. L’ora era più o meno la stessa di quattro giorni fa. L’uomo per tutta risposta estrasse la pistola palesando in modo netto le sue vere intenzioni, voleva i soldi nel registratore di cassa: 150 euro. Quella volta ad agire sarebbe stato un uomo sui 35 anni, forse straniero, che non aveva avuto l’accortezza di indossare i guanti e che poi è scappato a piedi. Ai poliziotti intervenuti dopo la telefonata al 113 non aveva dato l’idea di essere un professionista del genere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino