Violenza in pieno centro: pugno in testa, due rapine in 10 minuti

Violenza in pieno centro: pugno in testa, due rapine in 10 minuti
PADOVA - Un forte colpo in testa e via portafoglio e borsello. Vittime due 64enni padovani, entrambi finiti in ospedale per accertamenti, uno dei quali trattenuti in osservazione....

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PADOVA - Un forte colpo in testa e via portafoglio e borsello. Vittime due 64enni padovani, entrambi finiti in ospedale per accertamenti, uno dei quali trattenuti in osservazione. Due rapine, una di seguito all'altra, nel giro di pochi minuti in pieno centro storico martedì in tarda serata: la prima alle 23.10 in via Barbarigo, la seconda esattamente 10 minuti dopo in via Euganea. Probabilmente entrambe a opera dello stesso malvivente, di cui, però, c'è solo una descrizione sommaria. Un uomo di carnagione chiara, caucasico, vestito di scuro. E violento. Le due vittime, vuoi per lo spavento, vuoi per il colpo improvviso, non hanno saputo dire altro alla polizia che ora indaga per  trovare l'aggressore, anche con l'aiuto delle telecamere di videosorveglianza, nella speranza che abbiano ripreso il malvivente in azione. In entrambi gli episodi sono intervenute le Volanti della questura dirette dalla dottoressa Michela Bochicchio.


LA TESTIMONIANZAIl primo 64enne, che abita sulle riviere, è stato aggredito dal rapinatore a pochi passi da casa, in via Barbarigo. Pochi metri, superato il ponte sul naviglio, e sarebbe arrivato a casa. Invece si è preso una botta in testa tale da finire in pronto soccorso. 
«Sono sfinito, sono stato tutta la notte in ospedale per controllare che tutto fosse a posto dopo quel colpo» racconta con la voce provata dalla stanchezza dopo un'esperienza così scioccante. Di quanto avvenuto sotto i portici di via Barbarigo, il 64enne ricorda davvero poco: «È successo tutto in un attimo. Chi mi ha aggredito non aveva la pelle scura. Non era africano e neanche orientale, era una persona con la pelle bianca, un caucasico come si dice in questi casi. Si è avvicinato e mi ha aggredito, dopo avermi preso il portafoglio si è girato e mi ha dato un colpo in testa. Così forte che sono dovuto andare in pronto soccorso, dove sono rimasto tutta la notte».
La vittima si ferma di raccontare e ci pensa un po' su. Ricordare quanto successo è doloroso: «Parlo perché voglio consigliare a chi va in giro per Padova, quando tramonta il sole, di stare in mezzo alla strada e non sotto i portici. È più sicuro anche se passano le auto. Ve lo dico io. Forse tutti quanti dovrebbero andare a lezione di karate, perchè se tutti si sapessero difendere forse non capiterebbero queste cose. Per me è stato difficile, davvero, affrontare questa violenza. Non mi era mai capitato nulla del genere». Poi il 64enne taglia corto: «Sono stato in piedi tutta la notte per gli accertamenti, ora devo riposare. Dimenticare, invece, sarà impossibile».
Il suo aggressore è riuscito a impossessarsi del suo portafoglio: 60 euro, il bancomat e la carta di credito. Un pugno in testa tale da mandare la vittima in ospedale, da cui è stata dimessa con una prognosi di quindici giorni, per pochi spiccioli.
POCHI MINUTI DOPO«Non ricordo più niente, mi ha colpito e sono svenuto. Avevo un borsello, mi ha portato via quello». È quanto ha raccontato agli agenti, che sono intervenuti su segnalazione del Suem, la vittima del secondo episodio, avvenuto dieci minuti dopo il primo, a poche centinaia di metri di distanza, in via Euganea. 
Anche in questo caso il malvivente si è comportato nello stesso modo: ha scelto una persona che camminava nella penombra del porticato, ha puntato al borsello e poi ha sferrato un colpo in testa tale da mandare in pronto soccorso il malcapitato. E al secondo 64enne, residente al Bassanello, è andata pure peggio del primo. La botta in testa, che secondo i medici è riconducibile a un pugno, l'ha fatto cadere e svenire. E visto che si tratta di un trauma cranico, l'uomo è stato trattenuto in osservazione 24 ore, tra tac e visite neurologiche.

Quando gli agenti sono arrivati sul luogo dell'aggressione, il 64enne era in stato confusionale. Si ricordava solamente di essere stato strattonato e poi di essere caduto. «Avevo un borsello, ora non c'è più», ha ripetuto ai poliziotti, che pochi metri più in là hanno rinvenuto il suo blocchetto di assegni.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino