Rapina alla barca portavalori della Civis, spunta una gola profonda

Il barchino in fuga
VENEZIA - Ci sarebbe un vero e proprio “colpo di scena” nelle indagini sulla rapina milionaria ai vigilantes della Civis, avvenuta il 1 luglio 2013 a Venezia, quando tre...

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VENEZIA - Ci sarebbe un vero e proprio “colpo di scena” nelle indagini sulla rapina milionaria ai vigilantes della Civis, avvenuta il 1 luglio 2013 a Venezia, quando tre individui armati di kalashnikov, affrontarono, con un vero e proprio abbordaggio, un natante adibito ai trasporti valori in laguna, impossessandosi di oltre un milione di euro.








Quella mattina, a Sant'Andrea, nel canale della Scomenzera, i banditi dimostrando una notevole capacità operativa ed una perfetta sintonia tra loro, entravano in azione poco prima delle 7. In meno di un minuto i tre rapinavano 1 milione e 280 mila euro, destinato al pagamento delle pensioni e alle banche del centro storico lagunare.



Nei giorni scorsi, i Carabinieri di Venezia avrebbero raccolto, in una località al momento non indicata, per ragioni di sicurezza, una testimonianza ritenuta fondamentale nell’ambito dell’inchiesta.



La “gola profonda”, coinvolta marginalmente nella rapina commessa nel capoluogo veneziano, avrebbe iniziato a collaborare con gli inquirenti, fornendo preziosi riscontri anche in merito ad altri due colpi:

la rapina del 5 gennaio 2009 durante la quale alcuni individui armati e travisati assaltarono un furgone portavalori nell’area del canal Salso di Mestre, asportando la somma di 800.000 euro, rimasta ad opera di ignoti; l’assalto del 21 aprile 2012, a Veggiano (PD), di un furgone portavalori, per il quale nel novembre, sono finiti in carcere gli autori, arrestati dai Carabinieri di Padova nell’inchiesta coordinata dalla Procura patavina. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino