Rapine in casa e furti: sgominati due gruppi criminali agguerriti

Rapine in casa e furti: sgominati due gruppi criminali agguerriti
È in corso da questa mattina, 17 ottobre, un'operazione, denominata "Vulture", dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, coadiuvati dai militari di...

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È in corso da questa mattina, 17 ottobre, un'operazione, denominata "Vulture", dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, coadiuvati dai militari di Catanzaro, Napoli e Venezia, per l'esecuzione di 19 provvedimenti di custodia cautelare a carico dei presunti componenti di due gruppi criminali responsabili di una serie di rapine in abitazioni e furti in negozi.


Sono stati sgominati, riferiscono i carabinieri in una nota stampa, due agguerriti gruppi criminali stabilmente dediti alla commissione di reati predatori in provincia di Cosenza ed in quelle di Catanzaro, Vibo Valentia e Taranto. Nel provvedimento cautelare, emesso dal Gip di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica, viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti ed alla ricettazione, oltre, a vario titolo, a quelli di rapina, resistenza a pubblico ufficiale, evasione, violazione degli obblighi della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, favoreggiamento personale e possesso di chiavi alterate o grimaldelli.

I DUE GRUPPI CRIMINALI
Due distinti gruppi criminali, uno composto da slavi e italiani con base in un campo rom di Napoli dediti per lo più a rapine e furti anche con modalità violente ai danni di privati, e uno composto da romeni, moldavi ed italiani, che prediligeva centri commerciali e attività locali: sono i gruppi sgominati dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza con l'ausilio di quelli di Catanzaro, Napoli e Venezia.

«L'indagine - ha detto il procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo - parte da una stazione dei carabinieri efficiente che riesce a ricostruire due gruppi di persone dediti a quelli che noi definiamo reati predatori. Due gruppi che per un periodo hanno avuto base nel cosentino ma che hanno interessi criminali su tutto il territorio nazionale». Alcuni componenti del gruppo dedito ai furti abitavano nel centro storico di Cosenza. «Il centro storico - ha detto Spagnuolo - è un problema di tipo sociale, etico, politico-istituzionale prima che criminale, perché nel centro storico c'è una forte presenza di soggetti che traggano il sostentamento per vivere solo dall'illecito».


L'indagine ha portato all'esecuzione di 19 provvedimenti - 11 arresti in carcere, 5 ai domiciliari e 3 obblighi di dimora - nei confronti di altrettanti soggetti, indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazione, nonché per rapina in abitazione, resistenza a pubblico ufficiale, evasione, inosservanza degli obblighi della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, favoreggiamento personale e possesso di chiavi alterate o grimaldelli. «Indagini particolarmente complesse - ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri Piero Sutera - ma che alla fine hanno portato all'individuazione dei due gruppi. Si tratta di bande ben strutturate, non solo nella suddivisione dei ruoli ma anche nel dettagliare il piano in maniera meticolosa per più giorni, addirittura organizzando staffette per evitare pattuglie dei carabinieri e portando anche a momenti di particolare pericolosità, sfrecciando sulle strade a velocità incredibili». Il gruppo, composto da cinque persone slave, agiva prevalentemente nella sibaritide in pieno giorno, in villette isolate. Una volta individuato l'obiettivo, bussavano alla porta della vittima qualificandosi come «carabinieri». Una volta dentro, uno teneva bloccata la vittima minacciandola con un cacciavite e gli altri rovistavano per darsi alla fuga a bordo di un'auto condotta dal quinto elemento che faceva da autista e da «palo». L'altro gruppo composta da romeni, moldavi e italiani stanziali tra Cosenza e Corigliano-Rossano, sarebbe responsabili di 38 furti a negozi in diverse località per un danno stimato in 700mila euro.
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Il Gazzettino