Rapina alla gioielleria del Valecenter: spunta anche un Suv. Le commesse sotto choc non sono ancora rientrate al lavoro

Le due donne dipendenti di Gioielli di Valenza prese come ostaggi dai banditi armati di kalashnikov

La gioielleria rapinata al Valecenter
MARCON - A dieci giorni dall'assalto armato al punto vendita di Valenza Gioielli al Valecenter di Marcon, i carabinieri si trincerano dietro al più stretto riserbo. ...

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MARCON - A dieci giorni dall'assalto armato al punto vendita di Valenza Gioielli al Valecenter di Marcon, i carabinieri si trincerano dietro al più stretto riserbo.


Poche le certezze, tanti gli interrogativi. Ieri secondo sabato di shopping dopo la rapina per certi versi spettacolare, al centro commerciale quasi non ci si ricorda più dell'episodio. Il corner della ditta valenzana è ritornato alla normalità, nelle vetrine campeggiano in ordine con tanto di cartellino con prezzo, i monili - molti scontati del 50% - impreziositi da brillanti, rubini, zaffiri, smeraldi: i più costosi si aggirano sui 4mila euro. A non essere ancora tornate in servizio sono le due commesse, loro malgrado protagoniste del colpo da trecentomila euro - questa la stima del bottino - entrambe in fasi successive prese in ostaggio dal bandito con l'arma lunga, forse un kalashnikov, forse un M16. Si cerca ancora la Golf bianca, o sarebbe meglio dire, chiara su cui un testimone afferma aver visto i cinque malviventi allontanarsi dopo aver fatto il cambio macchina nel parcheggio del vicino Mondo Convenienza abbandonando sul posto la Panda rossa, rubata il giorno precedente a Scorzè.
E qui cominciano le ipotesi. Anche perché da quanto emerso i filmati delle telecamere di vigilanza installare nell'area non sarebbero di grande utilità ai fini investigativi. Non si conoscerebbe neppure l'esatta via di fuga.

INDIZI
Intanto spunterebbe un secondo veicolo che sarebbe stato notato aggirarsi nell'imminenza del raid e che avrebbe impegnato per una decina di volte la strada provinciale esterna al perimetro del centro commerciale. Si tratterebbe di un Suv, una Volkswagen Touran grigia con la sola persona al volante: il palo della banda con il compito di pattugliare l'area da distanza ravvicinata e quindi allertare i complici in caso di pericolo?
Tutte le ricerche della Golf sono a oggi risultate vane. I malviventi potrebbero essersene liberati gettandola in un canale, come avvenuto dopo la rapina alla gioielleria Burato al Centro Piave di San Donà avvenuta nel gennaio 2019 e con tanto di sparatoria. È il precedente più prossimo in termini di tempo in territorio veneziano. Oppure la Golf, visto il clamore suscitato, potrebbe essere nascosta al sicuro in qualche garage in attesa che si calmino le acque. Due i filoni seguiti dai militari del Reparto operativo dell'Arma: quello che si concentra sul mondo dei ricettatori e quello che si focalizza sul mondo degli specialisti del genere sia in ambito locale (ex mala del Brenta, cosiddetti "giostrai") che in ambito nazionale (trasfertisti dal nord e dal sud). Accertamenti anche sul tipo di armi utilizzate, come detto armi d'assalto e revolver.

 


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Il Gazzettino