PORDENONE - I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Pordenone hanno eseguito questa mattina quattro arresti nei confronti di cittadini romeni e albanesi...
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I quattro si erano specializzati nel furto di rame, in particolare di cavi che spellavano utilizzando un apposito macchinario che è stato sequestrato dai Carabinieri.
L'indagine iniziata a novembre 2013, e condotta dal Nucleo Investigativo con i comandi territoriali, ha permesso di fermare Cristian Cimpoiesu Alexandru, rumeno 30enne; Emir Shtjefni, albanese 33enne; Elbarin Shtjefni, albanese 31enne; Alexandru Constantin Radu, romeno 26enne, il primo residente a Zoppola (Pordenone) e gli altri tre residenti a Pordenone.
I quattro si sono resi responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, del compimento di sette furti presso aziende site in provincia di Pordenone, usando violenza sulle cose: il 14 settembre 2013 in danno della Società “ITA” di Aviano (Pordenone); il 26 ottobre 2013 in danno della ditta “Benedetti Enrico” di San Quirino (Pordenone); notte tra l’1 e il 2 aprile 2014 in danno della ditta “Altan" di Sesto al Reghena (Pordenone); il 12 giugno 2014 in danno della Società “Ita” di Aviano (Pordenone); notte tra il 23 e 24 giugno 2014 in danno della ditta “Zanardi” di Maniago (Pordenone); notte tra il 27 e 28 giugno 2014 in danno della ditta “Zanardi” di Maniago (Pordenone); notte tra il 1° ed il 2 agosto 2014 in danno della ditta “Dolomia” di Maniago.
Oltre ai quattro arrestati, sono stati denunciate altre 4 persone, tutte di nazionalità romena ad eccezione di un italiano, residenti nel pordenonese e nel trevigiano, che hanno preso parte all’attività illecita in maniera meno diretta, collaborando al compimento dei furti, procedendo alla “lavorazione” dei prodotti rubati o effettuando la ricettazione del materiale asportato.
Nel corso dell’attività investigativa è stata sottoposta a sequestro una tonnellata di rame. I carabinieri ritengono di aver interrotto l’attività criminale del gruppo che aveva sollevato allarme sociale nello specifico settore imprenditoriale tanto che, in un caso, un proprietario di un’azienda aveva parcheggiato un camion rimorchio a ridosso dell’ingresso della ditta e la banda non era riuscita a entrare con il furgone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino