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TREVISO - Mezzo quartiere battuto a tappeto. Quattro strade passate al setaccio e quasi una dozzina di auto vandalizzate, e razziate, da uno o più malviventi, forse poco più che disperati. Un raid che ha lasciato il segno quello messo a segno nella notte tra martedì e mercoledì a Sant’Antonino. Per una decina di residenti il risveglio è stato a dir poco amaro: qualcuno aveva mandato in frantumi i vetri delle rispettive auto e rovistato negli abitacoli, rubacchiando qualche oggetto, per lo più di poco valore, trovato fra tasche laterali, sedili e vani portaoggetti di utilitarie, station wagon e suv, senza fare distinzione di sorta. «Davvero un brutto risveglio, e per di più senza senso visto che ormai non si lascia più in macchina alcunché; non c’è più nemmeno l’autoradio da rubare come una volta» raccontava ieri mattina dirigendosi verso il suo carrozziere di fiducia uno degli sfortunati automobilisti presi di mira.
I RESIDENTI
Quattro le auto depredate in via Marco Polo, mentre altre ancora sono state vandalizzate e svuotate dei pochi oggetti trovati dentro in via Zermanese, via Tiepolo e piazzetta Morosini.
LA RISPOSTA DI CONTE
«Bisogna capire se sono atti vandalici o tentativi di furto - ha detto ieri il sindaco di Treviso Mario Conte, che nei prossimi giorni effettuerà con il comandante Andrea Gallo un sopralluogo a Sant’Antonino - Questi episodi vanno condannati e combattuti e già dalle prossime ore con il comandante della polizia locale vedremo di installare altre telecamere nei quadranti dove si sono verificati queste azioni. Chiederò anche un confronto con il questore perchè ovviamente il tema della sicurezza è un tema che va gestito in squadra come abbiamo ben fatto fino ad oggi. Episodi come questi sono dei campanelli d’allarme che devono essere presi ben in considerazione. Porto la mia vicinanza ai cittadini che sono stati vittime di questo raid, sono molto dispiaciuto e sarà mia cura fare un passaggio nel quartiere per portare la vicinanza dell’amministrazione, che continuerà a lavorare per al sicurezza di tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino