Trasmissioni televisive e radiofoniche della Rai in friulano: pronti a dare battaglia

Trasmissioni televisive e radiofoniche della Rai in friulano: pronti a dare battaglia
La marilenghe reclama il suo spazio, di diritto, in Rai. Che significa trasmissioni tv in lingua friulana sul canale Rai regionale e lo stanziamento dei fondi necessari a...

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La marilenghe reclama il suo spazio, di diritto, in Rai. Che significa trasmissioni tv in lingua friulana sul canale Rai regionale e lo stanziamento dei fondi necessari a garantirle nel corso del quadriennio 2019-2022, con un numero di ore e di risorse non inferiori a quelle previste per la lingua slovena. È questa la richiesta avanzata al Governo e alla Rai dai sindaci dell'Assemblea della Comunità linguistica friulana, che ieri hanno ribadito le loro istanze agli amministratori regionali e ai parlamentari del Fvg durante una conferenza stampa a Udine. E sono pronti a dare battaglia, perché se gli spazi alla marilenghe non saranno rispettati saranno fatti valere nelle opportune sedi, anche presso l'autorità giudiziaria, i legittimi interessi dei cittadini di lingua friulana previsti dalla normativa vigente (compreso il Contratto di servizio Rai attualmente in vigore), allo stato palesemente violati per ciò che concerne le trasmissioni televisive e sottodimensionati per ciò che concerne quelle radiofoniche ha affermato il presidente  dell'assemblea della Comunità linguistica friulana Diego Navarria. E questo non è il primo richiamo della Comunità linguistica friulana che già lo scorso ottobre aveva denunciato le inadempienze del servizio pubblico radiotelevisivo in una lettera ai vertici della Rai a seguito di una mozione approvata in consiglio regionale a luglio 2018 che impegnava la giunta regionale a dare attuazione alle previsioni normative relative alla promozione delle culture e alla tutela delle minoranze linguistiche presenti in regione, e a potenziare e valorizzare la sede redazionale di Udine e la sede di corrispondenza di Pordenone per garantire trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua friulana per una programmazione oraria almeno pari a quella riconosciuta alla lingua slovena. All'avvio della programmazione radiotelevisiva autunnale, però, il friulano pare non aver trovato gli spazi dovuti. Così, a tre mesi dalla lettera, in assenza di cambiamenti di posizione tanto della Rai tanto degli organi politici e amministrativi, i primi cittadini hanno sollecitato con forza azioni concrete a tutela del diritto al servizio pubblico di comunicazione radiotelevisiva da parte delle minoranze. 

«Il contratto di servizio Rai in vigore (2018-2022) - ha ricordato Navarria - prevede già l'obbligo di garantire la produzione e distribuzione di trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua friulana, disposizione al momento violata. Attualmente sono previste soltanto 90 ore di trasmissioni radiofoniche in lingua friulana all'anno e nessuna trasmissione televisiva, a fronte delle 4.517 radiofoniche e 208 televisive in lingua slovena, che può contare anche su una propria sede dedicata. Trovo assolutamente corretto - ha aggiunto - che la minoranza slovena sia tutelata e che nulla va tolto alla stessa. Va solo garantito il diritto nella stessa misura per la consistente minoranza friulana». All'incontro erano presenti 21 sindaci o loro delegati, i consiglieri regionali Diego Bernardis e Massimo Moretuzzo. Sono arrivate anche diverse e mail di disponibilità al confronto e al sostegno da parte di alcuni parlamentari tra cui Mario Pittoni, Tatiana Rojc, Aurelia Bubisutti e Guido Germano Pettarin. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino