Raggirati col veleno nell'acqua: rubati soldi e orologi per 20.000 euro

Raggirati col veleno nell'acqua: rubati soldi e orologi per 20.000 euro
SAN VITO - Ancora allarme truffe nel Sanvitese, ai danni di persone di una certa età. A due anziani, che abitano rispettivamente a San Vito e a Cordovado, sono stati...

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SAN VITO - Ancora allarme truffe nel Sanvitese, ai danni di persone di una certa età. A due anziani, che abitano rispettivamente a San Vito e a Cordovado, sono stati infatti rubati, con il raggiro dell’acqua avvelenata, più di 20mila euro (tra soldi e orologi di valore). In entrambi i casi indagano i carabinieri delle stazioni locali, insieme ai militari del Comando provinciale di Pordenone.


Ad agire sarebbe stata la stessa “banda” che, nel giro di mezz’ora, avrebbe messo a segno i due colpi. Identico il modus operandi: due uomini, probabilmente di etnia rom, fingendosi uno agente di polizia locale e l’altro addetto al servizio idrico, sono riusciti a conquistare praticamente subito la fiducia dei due malcapitati e a entrare nelle loro case. I fatti risalgono a giovedì mattina. Il primo raggiro è avvenuto a San Vito al Tagliamento, ai danni di un 85enne che, convinto del fatto che due orologi, un Rolex e un Omega, del valore di 20mila euro dovessero finire momentaneamente in frigo per essere preservati dai gas per la misurazione della pressione dell’acqua, si è fatto derubare non soltanto degli orologi, ma anche denaro contante (2mila euro circa). Mezz’ora più tardi, in via al Tiglio, due uomini hanno approfittato dell’ingenuità di un’anziana di 88 anni, D. B. le sue iniziali, che vive con il fratello, ma in quel momento era sola in casa.

FALSE IDENTITÁ. Uno dei due si è presentato come un vigile urbano, l’altro come un addetto al servizio idrico. La donna, con difficoltà a deambulare, li ha fatti entrare. Con la scusa di effettuare un controllo sempre a causa di un presunto veleno immesso nella rete idrica, mentre uno intratteneva e spiegava il problema all’88enne, l’altro ha avuto il tempo e il modo di rovistare nei cassetti. Sino a quando ha trovato una busta all’interno della quale c’erano circa 700 euro. Il tutto si è concentrato in pochissimi minuti, dopodiché i due truffatori sono fuggiti a bordo di un’automobile. In entrambi i casi le due persone raggirate si sono accorte soltanto in secondo mondo di essere cadute nel tranello. Infatti è servito poco per capire che non era stato versato alcun veleno nell’acqua e che, soprattutto, non si era trattato né di un vigile urbano né di un addetto.

È stata sporta regolare denuncia ai carabinieri (di San Vito e Cordovado) che, coordinati dal Comando provinciale di Pordenone, sono al lavoro per cercare di identificare i due truffatori. I militari dell’Arma, ancora una volta, hanno ribadito il concetto di non aprire le porte agli sconosciuti, anche se si qualificano come appartenenti alle forze dell’ordine, avvocati o dichiarino di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità (Enel, Inps, fornitura gas, Telecom solo per citarne alcune). Inoltre, va ricordato, che nessun ente o società manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. In nessuno caso è importante non consegnare somme di denaro a chiunque sia e nel dubbio si deve chiamare sempre il 112. 
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Il Gazzettino