Ragazzino autistico molesto a colpi di martellate: vicini di casa in rivolta

Batte per ore la mazza sul pavimento. Residenti esasperati: «Da 4 anni ostaggio di rumori continui»

Ragazzino autistico molesto a colpi di martellate: vicini di casa in rivolta
ZERO BRANCO (TREVISO) - Ostaggio da quattro anni delle “martellate” che provengono dall’appartamento dei vicini. Un rumore insopportabile: impossibile dormire,...

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ZERO BRANCO (TREVISO) - Ostaggio da quattro anni delle “martellate” che provengono dall’appartamento dei vicini. Un rumore insopportabile: impossibile dormire, guardare la tv o leggere un libro. È la situazione in cui vivono i residenti di una palazzina di Zero Branco. Sono talmente esasperati che qualcuno sta pensando di cambiare casa, altri sono sull’orlo di una crisi di nervi, altri ancora hanno fatto scattare denunce. Nell’appartamento in questione abita una famiglia con due figli, di cui uno affetto da autismo: «Il ragazzino batte per ore sul pavimento con una mazza - racconta esasperato Maurizio D., il dirimpettaio -. Non ce l’abbiamo con lui, ci mancherebbe: probabilmente si sfoga così. Ma i genitori dovrebbero gestire questo comportamento nel rispetto degli altri condòmini». Le cinque famiglie assillate dai rumori hanno tentato di tutto: richieste cortesi ai genitori del ragazzino, riunioni di condominio, incontri con il sindaco e i Servizi sociali, segnalazioni ai carabinieri e all’Ulss. Ma nulla ha funzionato. Anzi, in qualche caso al tormento sonoro si sono aggiunte pure le minacce del papà del ragazzino. 


LE MINACCE
Come è successo a luglio dell’anno scorso. Erano le 7 e mezza di sera e dall’appartamento provenivano i soliti rimbombi. Maurizio, preso dalla disperazione, ha dato alcune martellate sul pavimento, attutendo i colpi con un giubbotto per far capire ai vicini quanto potesse dar fastidio il rumore. Il papà del ragazzino però non ha reagito bene: «Ha preso a pugni il mio portoncino minacciandomi di morte: “Ti ammazzo, ti uccido, vieni fuori se hai coraggio”» racconta il dirimpettaio, che aveva chiamato i carabinieri prima che la situazione rischiasse di degenerare e poi aveva formalizzato la denuncia. Del caso sarebbe già al corrente anche il tribunale dei Minori di Venezia. 


ESASPERATI


«Lavoro a turni in aeroporto, mi alzo anche alle 4 di mattina, spesso dopo una notte insonne passata a sentire le martellate - dice il residente, illustrando un disagio condiviso dall’intera palazzina -. Ci siamo appellati a tutte le autorità possibili e non abbiamo più alcun mezzo per tutelarci. Ci stiamo ammalando: non possiamo continuare così». La misura è colma: c’è chi la sera, pur di riposare qualche ora, si imbottisce di farmaci. E chi ormai ci ha rinunciato, chiedendo ospitalità a parenti e amici. Più di qualcuno sta pensando a trasferirsi. «Non è possibile che uno arrivi a scappare dalla propria casa perché i vicini non sono rispettosi - tuona Maurizio - Lo ripeto: il problema non è il ragazzino, ma la malagestione del suo comportamento. All’inizio non era così ma durante il Covid la situazione è esplosa e da quattro anni in questo condominio non si vive più».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino