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PADOVA - Devono difendersi da un'accusa particolarmente grave. Quella di aver abusato sessualmente di una ragazza sedicenne. Ma gli imputati si difendono sostenendo che i rapporti sono stati consenzienti. É una vicenda controversa, con molti aspetti ancora da chiarire, quella che vede alla sbarra un ventottenne di origini kosovare, un ventitreenne di Camposampiero, italiano di seconda generazione, ed un marocchino di 25 anni. A difenderli sono rispettivamente gli avvocati Stefano Malfatti, Nicola Cenci e Cristina Bissacco. Il terzetto è accusato di violenza sessuale su una minore che risiede a Camposampiero, assistita dalla legale Annamaria Beltrame. Il procedimento è approdato davanti al giudice dell'udienza preliminare Maria Luisa Materia. É stato però disposto un rinvio al 4 luglio prossimo per l'astensione dalle udienze dei pubblici ministeri.
I FATTI
I due episodi contestati risalgono al 5 e 6 settembre di due anni fa.
La sedicenne sarebbe rincasata alle prime luci dell'alba. E sarebbe andata a dormire senza confidare a nessuno le presunte violenze appena subìte. Soltanto a distanza di qualche giorno si sarebbe decisa a denunciare l'accaduto.
Il suo racconto, poi raccolto dagli investigatori in forma protetta, risulterebbe però tutt'altro che lineare, a tratti addirittura contraddittorio. In altre parole dalle indagini non sarebbero emersi elementi decisivi in favore dell'accusa. É stato lo stesso sostituto procuratore Roberto Piccione, titolare del fascicolo, a scriverlo nella richiesta di archiviazione. Per il pm i tre indagati sarebbero credibili. E i due rapporti sessuali sarebbero stati consenzienti.
A sorpresa però il gip Elena Lazzarin ha però respinto al mittente le conclusioni della pubblica accusa ordinando la formulazione dell'imputazione coatta. Ora gli atti sono finiti davanti al giudice dell'udienza preliminare che dovrà decidere se spedire o meno i tre ragazzi a processo. In caso di approfondimento istruttorio in aula, la ragazza dovrà necessariamente essere interrogata dai giudici del tribunale. Non essendo stato celebrato un incidente probatorio le sue dichiarazioni non sono utilizzabili. E la prova dovrà essere formata in contraddittorio tra le parti.
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Il Gazzettino