A 15 anni mette online foto hot e tariffario, scoperta dalla mamma: chiesto il rinvio a giudizio per 10 dei suoi clienti

Baby squillo a 15 anni, chiesto il rinvio a giudizio per dieci clienti
PADOVA - Una decina di uomini, residenti tra Padova e provincia, avrebbero consumato un rapporto sessuale a pagamento con una baby squillo: una ragazzina italiana di appena...

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PADOVA - Una decina di uomini, residenti tra Padova e provincia, avrebbero consumato un rapporto sessuale a pagamento con una baby squillo: una ragazzina italiana di appena quindici anni. Secondo gli inquirenti della Direzione Distrettuale di Venezia, competente per questo tipo di reati, si sarebbero macchiati di sfruttamento della prostituzione minorile. 

Il pubblico ministero Daniela Moroni, titolare delle indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti e dieci i clienti della quindicenne. Il prossimo primo luglio dovranno fornire la loro versione di fatti davanti al Gup Cristina Barbieri.

I FATTI
La ragazzina, una adolescente inquieta con già alle spalle problemi di alcol e di droga, ha pensato bene di racimolare un po’ di soldi trasformandosi in una escort. Un giorno di primavera del 2021, si è chiusa nel bagno di casa e con il telefono cellulare si è scattata tutta una serie di selfie hot. Immagini esplicite, tanto da non lasciare spazio ai dubbi. Poi si è iscritta al sito internet (moscarossa.biz) dove ha caricato le sue foto hard. In un secondo momento ha pubblicato il suo tariffario: dai 50 ai 100 euro per una prestazione sessuale. 
In poco tempo, nel mese di giugno sempre di tre anni fa, è riuscita a costruirsi un cospicuo numero di clienti. Chi sono? Il più giovane ha 21 anni e il più anziano 50. Sono residenti a Padova, San Pietro in Gu, Saonara, San Giorgio delle Pertiche e Campodarsego. Tra i dieci, finiti davanti al giudice dell’udienza preliminare, ci sono anche un moldavo e un bengalese.

LA SCOPERTA
Un giorno, sempre del mese di giugno del 2021, la mamma della ragazzina ha controllato il suo telefono cellulare. Sapendo dei trascorsi della figlia con un passato di alcol e di droga, ha voluto controllarla. E da brava madre ha avuto ragione: nello smartphone ha trovato le fotografie hard della figlia, gli accessi al sito internet e i contatti di almeno una trentina di clienti. Disperata, ha prima chiesto spiegazioni alla figlia e poi ha presentato denuncia in Questura.

LE INDAGINI
Gli uomini della Squadra mobile, acquisito il telefono cellulare della ragazzina, hanno iniziato a indagare e risalire a una trentina di possibili clienti. 
Tutti gli uomini sono stati rintracciati e sentiti dagli inquirenti. Si è scoperto dove venivano consumati i rapporti sessuali con la baby squillo: in macchina, a casa dei clienti e in un affittacamere nelle vicinanze del cavalcavia Borgomagno a qualsiasi ora del giorno e della notte. La ragazzina forniva le sue prestazioni dalle 9 del mattino alle 10 di sera. La quindicenne, che adesso ha quasi diciotto anni, dopo la denuncia della mamma è stata ospitata in una comunità protetta per essere aiutata.

LA DIFESA
In un primo momento gli uomini finiti nella rete degli agenti della Squadra mobile sono stati una trentina. Poi, nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno appurato come la maggior parte di loro non avesse consumato nessun rapporto sessuale con la quindicenne. Così, alla fine, iscritti nel registro degli indagati sono rimasti in dieci. Due hanno già chiesto e ottenuto dal Gup di potere essere giudicati con un rito alternativo: abbreviato e patteggiamento. 

Gli altri otto invece vogliono raccontare la loro versione dei fatti al giudice e tentare di essere prosciolti. Un uomo di 31 anni, difeso dall’avvocato Paola Porzio, si è da sempre dichiarato innocente e il prossimo 17 di giugno ha chiesto di essere sentito dal Gup. Secondo la difesa il 31enne non ha consumato alcun rapporto sessuale con la ragazzina. Inoltre il fatto che il suo telefono cellulare sia stato agganciato nelle vicinanze dei luoghi frequentati dalla baby squillo, ancora per la difesa, non è una prova sufficiente per accusarlo di sfruttamento della prostituzione minorile.
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Il Gazzettino