Roulette russa con le auto in viale San Marco: l'ultimo folle gioco dei ragazzini

Attendono le auto come un surfista aspetta le onde, per poi scansarsi all’ultimo momento utile per evitare l’impatto. La folle sfida in voga tra i ragazzini è...

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Attendono le auto come un surfista aspetta le onde, per poi scansarsi all’ultimo momento utile per evitare l’impatto. La folle sfida in voga tra i ragazzini è tutta qui: poi basta un amico pronto a riprendere il tutto con lo smartphone e inoltrare il video in qualche chat di Whatsapp. A questo punto il gioco è fatto e si possono raccogliere i frutti della gloria. La roulette russa urbana è una variante della “planking challenge”, che prevede che i partecipanti siano sdraiati a faccia in giù, per aumentare la difficoltà della prova.

 


Negli ultimi tre anni sono decine le testimonianze di automobilisti che si sono trovati, loro malgrado, parte integrante di questo gioco (potenzialmente) mortale. Non solo nel Veneziano, ma in tutta Italia, a riprova che la sfida è ormai diventata estremamente popolare tra i giovanissimi. Foto e video di questa challenge, però, sono rari anche perché i ragazzini, solitamente, a bravata riuscita scappano a gambe levate prima che qualcuno possa segnalarne la presenza. 
IL FILMATO
Luigino Bortolami, però, poliziotto in pensione, ha installato sulla sua auto una telecamera che inquadra la visuale dell’automobilista (utilissima, solitamente, in caso di incidente). E venerdì sera, poco prima delle 18.30, l’uomo è riuscito a immortalare una di queste sfide in viale San Marco. «Non mi era mai successa una cosa simile - racconta - era buio, ho visto quel ragazzino attraversare e poi fermarsi in mezzo alla strada. Ha esitato per un attimo, come a sfidarmi. Stava guardando nella mia direzione, non era casuale. Non ho avuto l’istinto di frenare, ma di schivarlo. Lui si è scansato solo in quel momento». Nel video si distingue, appunto, un gruppetto di giovanissimi, più o meno tra i quindici e i sedici anni. Il gioco avviene poco dopo lo svincolo di San Giuliano, alla fermata del tram. Lì non ci sono le strisce pedonali, sono a una ventina di metri di distanza. Bortolami stava andando piano, ma cosa sarebbe accaduto se un veicolo, sfruttando il rettilineo, fosse arrivato a ben altra velocità?
È dal 2017 che questa moda terrorizza gli automobilisti (e i genitori) del Veneziano. Le segnalazioni sono arrivate da tutta l’area metropolitana: in via Tiepolo a Zelarino, a Olmo di Martellago, alla Gazzera, in via Rossignago a Spinea. I protagonisti vanno dall’età delle medie a quella delle superiori, dagli 11 ai 16 anni. I gruppi di vicinato, in alcune zone, hanno raccolto le varie testimonianze degli automobilisti per poi consegnarle alla polizia locale. 
IL SOCIOLOGO


Il problema è a cavallo tra sociale e sicurezza, come sottolinea anche l’ex presidente della municipalità di Marghera ed ex assessore Gianfranco Bettin. «Sono atti temerari un po’ incoscienti, che vengono compiuti da giovani spinti dalla voglia di affermare loro stessi – è la chiave di lettura del sociologo – Episodi simili sono tipici di quel momento in cui l’età si dilata e si affaccia a quella adolescenziale. Queste sfide sono un fenomeno nato in America e diffuso poi anche in Europa. Evitare le auto in corsa è come togliersi dalle rotaie quando sta per sopraggiungere il treno o farsi i selfie dai tetti. Atti temerari per dimostrare il loro coraggio, per dire “io esisto”. Richiamarli severamente e nel caso sanzionarli, o comunque segnalare dove e come lo fanno serve a prevenire altri gesti simili ed eventuali rischi».
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Il Gazzettino