Ragazzi delusi in fuga con il treno: quanti rintracciati nel 2019

ragazzi in fuga col treno, foto di repertorio
MESTRE - Si innamorano, litigano con i genitori e scappano. Poi, però, le loro fughe finiscono sempre lì, in stazione, dove vengono individuati e portati a casa....

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MESTRE - Si innamorano, litigano con i genitori e scappano. Poi, però, le loro fughe finiscono sempre lì, in stazione, dove vengono individuati e portati a casa. Sono sessanta i minori scomparsi che, nel corso del 2019, sono stati rintracciati dalla Polfer negli scali di tutto il Veneto (undici in più rispetto a quelli dell’anno precedente, 49). Le situazioni sono molto diverse: dalla classica ragazzata ai drammi familiari, fino al caso tipico del minore immigrato non accompagnato. Questa statistica esiste solo nei bilanci annuali della polizia ferroviaria: questo perché i minori, nella stragrande maggioranza dei casi, quando si spostano usano il treno. Le stazioni hanno, inoltre, i sistemi di videosorveglianza più avanzati per riuscire a procedere con operazioni di riconoscimento. 

Tra le altre attività, il compartimento ha controllato i documenti a 59.966 persone (55.382 nel 2018) e tra queste 636 sono state indagate in stato di libertà e 32 sono state arrestate (un anno fa la misura era scattata per 48 persone, mentre le denunce erano state meno, 583). Novanta i cittadini stranieri trovati in posizione irregolare e 835 le multe varie. 
PATTUGLIE
Nell’ambito delle varie attività di polizia, sono stati numerosi anche i servizi di scorta sui treni: 1.084 le pattuglie a bordo dei convogli per un totale di 1.555 treni scortati, sulle tratte ferroviarie più a rischio. Sono state impiegate 10.902 pattuglie, inoltre, per servizi di sicurezza all’interno delle stazioni e contrastare, in particolare, fenomeni vari di microcriminalità: dai ladri ai porter abusivi, ma anche gli spacciatori. In diversi casi, come a Mestre, l’area ferroviaria è, infatti, uno dei principali centri di richiamo per la vendita di stupefacenti.

Il corpo, quest’anno, ha fatto anche un corposo investimento sulla formazione e l’informazione: l’iniziativa “Train to be cool” rivolta agli studenti della scuole per spiegare loro “cosa fa” la Polfer, ha portato a 81 incontri a cui hanno partecipato oltre 6.600 studenti. Nell’ambito di questa attività sono state approfondite le tematiche sulla sicurezza, ma anche i rischi di certe bravate: ovvero, in che guai (giudiziari) si può finire lasciando, per esempio, oggetti sui binari o imbrattando le carrozze dei treni. 
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Il Gazzettino