Il dramma di Silvia, la ciclista 17enne travolta è uccisa da un'auto. «Una colonna per la squadra»

Silvia Piccini, morta a 17 anni
CASALE -  Silvia non ce l'ha fatta. Dopo due giorni di lotta per rimanere in vita, la giovane atleta friulana che correva per l'Uc Conscio è spirata ieri...

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CASALE -  Silvia non ce l'ha fatta. Dopo due giorni di lotta per rimanere in vita, la giovane atleta friulana che correva per l'Uc Conscio è spirata ieri mattina. I genitori della 17enne hanno acconsentito all'espianto degli organi. Poi Silvia è volata in cielo. Troppo gravi le ferite che aveva riportato nell'impatto con un'automobile, giunta improvvisamente alle sue spalle, mentre la giovane ciclista era impegnata in allenamento lungo la strada che da Rodeano, nell'udinese, dove la ragazza viveva con la famiglia, porta verso San Daniele del Friuli.

IL RICORDO
Silvia Piccini correva da due anni nella categoria juniores, con l'Uc Conscio, squadra trevigiana che segue il ciclismo femminile. Con la voce rotta dal dolore, il suo direttore sportivo, il moglianese Christian Vettorello, la ricorda così: «Una ragazza solare. Una vera motivatrice per le altre compagne di squadra - racconta il ds -. Ancora non ci posso credere che Silvia sia mancata così. Da due anni era nel nostro team. E, come tutte le ragazze della nostra squadra, la consideravo al pari di una figlia. Con il ciclismo si sta insieme tutto il giorno e condividiamo tutto». Silvia aveva iniziato la sua carriera nelle categorie minori con il Valvasone e da due stagioni, appena passata in quella superiore delle juniores, era approdata al team guidato da Vettorello: «Ripeto - continua addolorato Vettorello - si è sempre dimostrata una ragazza brava, impegnata, che ha sempre dato il massimo in corsa e in allenamento. Come caratteristiche da atleta era una passista veloce, aveva già ottenuto in gara numerosi piazzamenti, era sempre presente anche per aiutare le compagne di squadra in difficoltà e aveva quindi un ottimo rapporto con loro». Tutta la famiglia di Silvia ha la passione per il ciclismo, dal papà Riccardo al fratello più piccolo che corre nelle categorie giovanili. Non si conosce ancora la data delle esequie ma tutto l'Uc Conscio, con le compagne di squadra della giovane, sarà presente alla funzione. «Domenica prossima saremo al via alla gara di Corridonia, nelle Marche, su espresso desiderio del papà di Silvia che mi ha chiesto che le compagne di squadra corrano per lei» chiude Vettorello.

IL CORDOGLIO


Sivia Piccini aveva gareggiato l'ultima volta quindici giorni fa, sempre nelle Marche a Civitanova, piazzandosi nella top ten. Un mese e mezzo fa aveva invece partecipato a un ritiro con la squadra sul lago di Garda. E al sabato e alla domenica, quando non c'erano le gare, si allenava sulle strade del Montello con il suo team. Pochi anni fa era scomparsa tragicamente, non per incidente stradale, anche Chiara Pierobon, atleta veneziana che correva per il team di Spresiano Fassa Bortolo Top Girls. Intanto, a poche ore dalla tragedia di Silvia Piccini, l'associazione corridori ciclisti professionisti italiani ha emesso un comunicato stampa in cui annuncia che ciclisti e cicliste della massima categoria faranno causa allo Stato a causa delle continue morti sulle strade in cui sono vittime dei ciclisti.
Tina Ruggeri
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino