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MOGLIANO - Nelle intricate indagini che con l’interrogatorio di Marta hanno guadagnato un tassello fondamentale, quel che è certo è che non si è trattato di una semplice rapina. Se davvero il ragazzino poteva aver bisogno di soldi, tutt’altra storia è l’aver sferrato 23 coltellate trascinando la vittima nel fosso e continuando a infierire anche dopo l’intervento dei due operai che l’hanno salvata. Cosa abbia portato a un simile sfogo di aggressività dovranno capirlo i "profiler" del Reparto analisi criminologiche.
Ieri a Marta hanno chiesto di descrivere con esattezza le parole e i gesti usati dall’aggressore: come dal negativo di una fotografia, dal suo resoconto ricaveranno un profilo del ragazzo.
L’analisi di tutti questi elementi prevede anche da parte degli esperti un lavoro di comparazione con altri reati dello stesso tipo, proprio per scovare le caratteristiche che possono aiutare a spiegare un atto tanto brutale. Inoltre i profiler analizzeranno anche tutte le prove e le testimonianze raccolte finora, per leggerle sotto una nuova luce e fornire ulteriori apporti alle indagini. Il profilo una volta completato sarà consegnato alla Procura e si unirà alle valutazioni che sono in corso nel carcere minorile, dove il ragazzino sta seguendo un percorso con psicoterapeuti ed educatori. Un’unione di forze per riuscire a fare chiarezza dal profondo sulle ragioni dell’aggressione che – a questo punto – sembra andare ben oltre la semplice rapina.
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Il Gazzettino